Nel deserto del Bahrein le libere del secondo Gp stagionale hanno confermato gli attuali rapporti di forza. E questi dicono che se la giocano sempre in sei e che la Ferrari sembra più in forma che in Australia: Raikkonen (stop anticipato per gomma montata male) e Vettel davanti a tutti di mezzo secondo, poi le Mercedes, poi le Red Bull. Nel deserto del Bahrein, i padroni Usa della F1 nella persona di Chase Carey, il nuovo Ecclestone, e Ross Brawn alla parte sportiva, hanno invece confermato dell'altro: cioè le linee guida di quella che sarà la F1 a partire dal 2021 sono cambiate poco rispetto alle anticipazioni dei mesi scorsi. In pratica un lungo comunicato in politichese motoristico seguito all'incontro con i boss dei team ha aggiunto poco o niente a quanto già si era più o meno capito. Si è però avvertita una maggiore cautela nel non far incacchiare Marchionne e la Ferrari che più volte avevano minacciato di lasciare se il dna della F1 fosse stato snaturato. Fatto sta, trattative e aggiustamenti andranno avanti e non mancheranno scontri. Sono 5 le aree d'intervento esposte.
Power unit - Dovranno essere meno costose, più semplici da gestire a livello tecnico, più rumorose, più potenti, sempre ibride. Ognuno potrà costruire la propria, mantenendo unicità e originalità (è la risposta a Marchionne che teme la formula Nascar e auto uguali), ma per le componenti meno rilevanti (visibili) per i tifosi ci sarà un maggiore ricorso a elementi standard così da diventare progettualmente (si legga economicamente) più attraenti per nuovi costruttori. Tradotto: via la MGU-H, la componente ibrida più costosa, che trasforma l'energia cinetica prodotta dal turbo, dentro batterie e turbocompressori standard.
I costi - Verrà introdotto un tetto alle spese. Non più quanto si spende ma in quali aree si spende. Andando al succo, si vocifera di un budget cap fissato a 150 milioni di dollari a stagione. Per dire: Ferrari nel 2017 ha speso 430 mln, Mercedes 450, Red Bull 350, McLaren 230.
I ricavi - Distribuzione più equa basata sui risultati recenti, mantenendo comunque il riconoscimento del ruolo storico di alcuni team. Tradotto: bonus per tutti i costruttori indipendentemente dai risultati, ma riveduto e corretto al ribasso per i top team. Alla Ferrari resterà il bonus come team storico (dovrebbe passare da circa 70 a 50 mln). Quota dei ricavi andrà anche ai motoristi.
Il regolamento - L'obiettivo è avere più sorpassi e valorizzare i piloti. Già dal 2019 sono previste modifiche alle ali per agevolarli.
Governance - Meno organi e commissioni. Sarà una struttura più snella tra Liberty, Fia e team.
I primi tempi - 1. Raikkonen (Ferrari) 1m29.817; 2. Vettel (Fer.) a 0,011; 3.
Bottas (Mercedes) a 0.563; 4. Hamiltom (Mer) a 0.655; 5. Verstappen (Red Bull-Ren) a 0.928; 6. Ricciardo (RB) a 0.934.Così in tv - oggi alle 17 pole, domani Gp ore 17 (dir. Sky) (diff TV8 23,15 e 21,30)
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