Duro attacco del "Daily Mail" ad Agnelli e alla Juventus

Un attacco virulento, ai limiti dell'insolenza. In spregio al tipico understatement britannico

Duro attacco del "Daily Mail" ad Agnelli e alla Juventus

Un attacco virulento, ai limiti dell'insolenza. In spregio al tipico understatement britannico. Ma in Inghilterra, dove si piccano di aver codificato il calcio moderno, le proposte di Andrea Agnelli per riformare le Coppe Europee non sono proprio piaciute. Per usare un eufemismo. Come non ne ha usati ieri Martin Samuel, il più autorevole giornalista d'Oltremanica, che dalle colonne del Daily Mail si è lanciato, penna in resta, contro il presidente della Juventus. Definito «protezionista», «mediocre», «un uomo senza una sola cellula di sentimento per lo sport». Un'escalation di offese, motivate dalla presunta volontà di Agnelli di «voler distruggere la più grande competizione per club al mondo (la Champions League), e con essa il calcio così come lo conosciamo e lo amiamo».

L'intemerata di Samuel attribuisce alla riforma proposta da Agnelli la fine della meritocrazia («Nello sport tutto è possibile. E se non è più possibile, lo sport è morto»), tramite la costruzione di un «recinto aperto a pochi», così da proteggere un «piccolo e comodo cartello» di squadre, ovvero l'attuale élite europea. In questo modo, scrive, «si ucciderebbe lo sport, che appartiene non agli ereditieri di patrimoni, ma ai lavoratori di tutto il mondo». Un riferimento velenoso alla dinastia Agnelli, accompagnato dal ridimensionamento del pedigree internazionale della stessa Juventus, per smontare uno dei parametri d'ingresso delle future coppe. «Il contributo al calcio europeo della Juventus è come quello del Nottingham Forest, due Coppe dei Campioni. La Juventus non ha mai vinto la Champions in questo millennio, mai nel format a 32 squadre».

Ancor più severa l'analisi sulla Roma («Ha vinto solo una coppa internazionale, oggi scomparsa»), che Agnelli aveva contrapposto all'Atalanta. «Vogliono il diritto di uccidere i sogni, di strangolare le competizioni - la conclusione del J'accuse -. Sono piccoli uomini spaventati, con progetti che renderebbero il calcio più banale e mediocre».

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