C'è sempre la Spagna nelle delusioni più recenti dei tedeschi. E c'è sempre la Germania nei trionfi spagnoli di questo secolo. Storia di una partita che vive di grandissimo equilibrio (8 successi iberici e 9 dei bianchi in 26 confronti totali), ma che nelle ultime stagioni ha avuto un esito quasi a senso unico, soprattutto nelle occasioni che contano. E che gli uomini di Nagelsmann cercheranno di ribaltare per non salutare anzi tempo il torneo giocato nel giardino di casa. Impresa non da poco, però, se si pensa che la Spagna negli ultimi anni ha praticamente sostituito l'Italia nel ruolo di bestia nera della Mannschaft. Soprattutto nel biennio 2008-2010 che rappresenta l'apoteosi del calcio iberico, anche ai danni dei tedeschi. Quella irripetibile grandissima Spagna euromondiale, che mette in fila due coppe Europa e il Mondiale sudafricano, nasce proprio in una dolce serata viennese, quando Luis Aragones, il tecnico che getta le basi di quelle Furie Rosse poi portate a compimento da Del Bosque, riesce a miscelare madridisti e blaugrana, fondendo il tiki taka che impera in quel periodo, sublimato da Xavi Hernandez e Andrès Iniesta, oltre che da Fabregas, canterano trapiantato all'Arsenal, al meglio del calcio spagnolo di allora, Casillas e Sergio Ramos, Senna, Silva e Xabi Alonso. Anche se l'immagine eterna di quel trionfo di Vienna sulla Germania resterà quella di Fernando Torres con il pollice in bocca, dopo aver segnato il gol partita che riporta la Spagna sul tetto d'Europa dopo 44 anni.
La Germania di Joachim Loew deve arrendersi in una finale in cui la sinfonia spagnola è un continuo crescendo, dal palo al gol dello stesso Torres, al raddoppio sfiorato da Xavi, da Silva e da Senna, mentre i tedeschi cadono nella ragnatela del centrocampo di Aragones e maledicono le polveri bagnate di Klose e Ballack. Due anni dopo, poi, il Mondiale del Sudafrica apparecchia la rivincita nella semifinale di Durban, dove però una Spagna guidata da un tecnico Real come Vicente Del Bosque, ma sempre più blaugrana con l'innesto di Piqué, Busquets, Pedro e David Villa, che li avrebbe raggiunti dopo quel trionfo, piega ancora i tedeschi con un colpo di testa proprio del capitano del Barça Carles Puyol e conquista la finale contro l'Olanda che varrà la coppa.
Incubi tedeschi finiti? Nemmeno per sogno, se si pensa che in uno degli ultimi incroci, in Nations league nel 2011, le Furie rosse infliggono a Neuer e compagni la sconfitta più severa della
storia in un torneo ufficiale: 6-0 con tripletta di Ferran Torres, che domani si ripresenterà. E l'ultima vittoria vera dei tedeschi? 2-0 (doppietta di Voeller) agli Europei dell'88 sempre in Germania. Segno del destino?
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