Ecco cosa c'è davvero dietro a quell'ombra di Cesare Prandelli

L'analisi della grafia rivela la personalità dell'ex tecnico viola e i motivi che lo hanno portato a mollare la panchina

Ecco cosa c'è davvero dietro a quell'ombra di Cesare Prandelli

Dalla scrittura e dalla firma di Cesare Prandelli emerge una personalità ben dotata di energia vitale che, se non venisse adeguatamente investita, potrebbe creare momenti di tensione interiore a sua volta causa di malcontento. Possiede notevoli spinte autoaffermative che emergono sia dalla firma (Cliacca qui) sia dalla scrittura in quanto le maiuscole iniziali sono sempre ben rappresentate. Ciò è sinonimo di un orgoglio e del bisogno di sentirsi protagonista sulla scena, non certo in modo narcisistico ma con la forte necessità di essere accettato e considerato.

Io penso che l’uscita di scena ventilata dall’allenatore della Fiorentina sia solo un momento di transizione in quanto a un uomo che ha vissuto il mondo del calcio come compensazione e affermazione orgogliosa di sé basterà poco per ritrovare la voglia di tornare purché gli sia garantita una squadra in linea con le sue aspettative o gli venga proposta una direzione tecnica. Non credo che abbia gettato la spugna definitivamente in quanto il calcio ha dato e continuerebbe a dare un significato alla sua vita.

Se, come qualcuno sospetta, le motivazioni per l’abbandono siano di natura psicosomatica e riguardino quindi la sua salute, occorre dire che egli può anche avere passato un momento di stress, ma la verità è che egli crede di non aver dato e ottenuto quanto sperava nella mansione a lui affidata.

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