Il Diavolo dei ribaltoni

Effetto Conceiçao: il Milan dopo la Juve rimonta addirittura due gol all'Inter e vince una clamorosa Supercoppa. Che botta per Inzaghi al 2° derby perso in stagione

Il Diavolo dei ribaltoni
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Non fate un paio di gol al Milan altrimenti si riprende e vince. Tre giorni dopo la rimonta sulla Juve, ecco quella ancora più clamorosa sull'Inter avanti con il doppio vantaggio. E con il ribaltone maturato nel recupero acciuffa la Supercoppa d'Italia, il primo trofeo dell'anno 2025. Meritato a dire il vero perché nella ripresa, il Milan riesce ad allestire una sequenza di occasioni di grande pregio. Leao è il protagonista della rivolta rossonera dinanzi allo strapotere neroazzurro nel risultato. Nello snodo decisivo, saltano i nervi all'Inter, con una difesa scombinata dai cambi. Barella, sostituito, litiga con mezza panchina. Quelli del Milan esultano come se avessero centrato una coppa con le grandi orecchie. Spiegazione semplice: si sono liberate di una inerzia negativa. L'arrendevolezza dell'Inter deve preoccupare.

L'Inter sceglie l'andamento lento, il Milan prova a cogliere spunti da quella pigrizia. Nasce così il derby di Supercoppa con responsabilità divise equamente e prime scintille nel duello tra i più attesi, Theo e Dumfries. Il piano partita di Inzaghi ha forse una spiegazione nelle condizioni precarie di salute di Calhanoglu che dopo la mezz'ora deve alzare la mano e arrendersi all'ennesimo acciacco (risentimento all'adduttore) sostituito da Asllani. Il primo pericolo è targato Inter con Taremi pescato da lancio ispirato di Barella in area (conclusione imprecisa), la risposta più autorevole del Milan è il dribbling riuscito di Reijnders che dal limite non trova la porta. Come spesso succede in sfide così in bilico, al primo errore grossolano può maturare la svolta. E l'Inter ha la pazienza di aspettare l'ultimo minuto utile della prima frazione con l'uomo più discusso, Lautaro, e fino a quel punto censurato per uno scatto molle recuperato da Fofana. Ma quando il centravanti di razza come l'argentino sente l'odore del gol, la musica cambia: così da uno sciagurato errore di Jimenez nasce il contropiede che Lautaro, imbeccato da Taremi, trasforma in un gioiello mandando fuori controllo Theo e Thiaw.

L'effetto è tremendo per il Milan perché all'uscita dall'intervallo subisce il secondo ko: questa volta tocca a De Vrij indovinare il corridoio tra i due piloni centrali rossoneri per chiamare Taremi allo scatto e al destro preciso chiuso in gol. Solo a quel punto il Milan si rianima e comincia un'altra partita che coincide con l'arrivo di Leao. Al primo blitz devono stroncarlo ai limiti dell'area e da lì Theo Hernandez indovina una velenosa traiettoria che riapre i conti. Qui il derby diventa una sfida spettacolare: occasioni da gol da una parte e dall'altra. Il Milan sfiora subito il 2 a 2 con Reijnders (salva Bastoni), Carlos Augusto centra il palo di Maignan, Pulisic colma la distanza con una girata di sinistro su accelerazione di Theo, rinato dopo il sigillo su piunizione.

Hanno tutti speso la benzina rimasta a disposizione, i cambi di Inzaghi

stravolgono l'assetto difensivo e al culmine dell'ultimo assalto rossonero c'è il sorpasso milanista. Merito esclusivo di Leao che trova il varco a destra e serve palla ad Abraham che può lasciare il segno a porta vuota.

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