
C'erano una volta gl'Ingiocabili (cit.), poi l'Inter ha perso 2 partite su 3 e fatto solo 4 punti in 4 partite. Eppure, a sentire Mkhitaryan, che pronunciò quelle poco fortunate parole, il problema dell'Inter è proprio il senso di superiorità. «Nel primo tempo contro la Juventus siamo stati di nuovo ingiocabili, forse ci sentiamo troppo forti ed entriamo in campo rilassati». Aridaje, pensiero suo. Ma in realtà sembra esserci molto altro.
La sconfitta di Torino pesa su classifica e morale, gli scontri diretti restano un problema, Lautaro è un caso e Calhanoglu rischia di diventarlo. Il capitano è nervoso, vive una stagione di alti e bassi e dopo 2 mesi senza gol e la tripletta al Monaco, da 4 partite è di nuovo a secco. Gravi gli errori contro la Juventus, costati carissimo alla squadra; molto brutta poi la sua uscita dal campo, dopo l'ennesima baruffa con l'arbitro di turno: se la procura federale chiede l'utilizzo delle immagini, il capitano dell'Inter rischia la squalifica. Solo un audio e non la semplice lettura del labiale potrà però determinare la sospensione per bestemmia.
Perdere Lautaro, anche solo per la partita contro il Genoa, sarebbe molto grave per Inzaghi. Le alternative si è visto anche a Torino quanto valgono. A Taremi, che aveva appena sprecato un ghiotto contropiede, il tecnico ha preferito Thuram lontano dal giocatore visto fino all'infortunio in Arabia Saudita. Di lì in poi, per l'altra faccia della ThuLa appena 1 gol in 11 partite.
Non è solo un problema di attacco e attaccanti, ovviamente. Calhanoglu anche a Torino è parso la controfigura del calciatore dello scorso anno. Vero è che i paragoni con la passata stagione lasciano ormai il tempo che trovano (12 punti in meno e già 2 gol in più di quelli subiti in tutto il campionato), ma un felice finale di stagione dell'Inter passa attraverso il recupero dei calciatori più importanti. Bene Acerbi, al rientro e subito in condizione. Non Calhanoglu, nonostante le ormai già 4 partite di fila disputate, proprio quelle dei soli 4 punti fatti.
Nell'ultima settimana senza impegni infrasettimanali, Inzaghi deve serrare le fila in vista degli attacchi che arriveranno a lui prima che al club, che non fa mercato e quando lo fa compra un portiere di riserva per 13 milioni. «Dobbiamo migliorare negli scontri diretti», ha ammesso il tecnico. L'Inter ha battuto solo l'Atalanta e la Lazio. Poi ha fatto 1 punto su 6 contro Milan e Juventus. Lautaro in campionato non ha mai segnato contro una delle prime 7 in classifica, solo un gol (inutile) al Milan in Supercoppa.
Nulla è perduto, con 13 partite da giocare e il prossimo turno potrebbe anche capovolgere la classifica, però Inzaghi sa bene che prima del 2 marzo (Napoli-Inter) a Milano arriverà per la Coppa Italia una Lazio assetata di vendetta. Non sarà semplice.
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