Che non ci fosse storia lo si sapeva, ma che Gabriele Gravina (stra)vincesse le elezioni federali con il 73,45% dei voti è una notizia. Lo sfidante Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, si è infatti fermato appena al 26,25% dei consensi, di fatto perdendo molti voti nel serbatoio della sua stessa Lnd: un’amara sorpresa per lui.
E così il presidente uscente della Federazione Giuoco Calcio, che partiva dal 64% dei favori – avendo dalla sua Serie A, B, Lega Pro, l’associazione dei calciatori e anche quella degli allenatori – ha visto aumentare i propri consensi, ha trionfato e si è confermato al timone del pallone italiano. Una beffa con la “b” maiuscola, invece, per Sibilia che almeno in teoria partiva dal 36% delle preferenze, quelle della Lnd. Teoria, appunto, visto che nella pratica quel suo 36% di voti si è eroso, riducendosi a uno striminzito 26 e rotti percento.
Una sconfitta che sa di umiliazione, sia per l’ampissimo margine tra i due contendenti, sia per il sostegno venuto meno della Lega dilettantistica. Una sconfitta che ora rischia seriamente di indebolire il suo fresco secondo mandato ai vertici della Lnd (è stato infatti rieletto a inizio febbraio con l’87% dei consensi), dove ha sempre meno consenso; sia il comitato regionale della lombardia sia quello dell’Emilia-Romagna, infatti, negli scorsi mesi, hanno esternato e ufficializzato il proprio distacco da Sibilia. Il presidente del calcio dilettantistico, infatti, paga la cattiva gestione dei campionati di Serie D, oltre che dell’intero mondo dilettantistico, di cui fanno parte anche i campionati femminili di C, Eccellenza e Promozione e le manifestazioni del Calcio a 5 e del beach soccer.
I commenti di Gravina, Sibilia e gli scenari
"Grazie per la vostra dedizione, pazienza e fiducia. Sentiamo la responsabilità di migliaia di giovani a cui dobbiamo dare un calcio più bello, solido e sostenibile. Non potevo far naufragare il nostro calcio: ora c’è il secondo tempo da giocare", le parole di Gravina, che nel proprio discorso della vittoria si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, perché il duello con il rivale è stato duro. Il "nuovo" presidente, infatti, ha parlato di "mestatori di professione, che hanno Infangato la campagna elettorale". E infine ha aggiunto: "Chi dice che la Lnd sarà emarginata mente sapendo di mentire". Sibilia, dalla sua, non ci sta e ancor prima di conoscere i risultati – ma probabilmente già snasandoli – ha dichiarato: "Nel 2018 firmammo la candidatura dell'attuale presidente Gravina alla guida della Figc, avendo esplicitamente dichiarato lo stesso Gravina di voler rinunciare a una ulteriore, successiva candidatura anche per riconoscere il ruolo della Lega Nazionale Dilettanti. Gravina può anche cambiare idea ma serve rispetto. Comunque, nessuna questione personale tra me e Gravina, non ho interesse a polemizzare. La mia candidatura la dovevo alla Lnd e alla mia coerenza. E questa, per me, è già una vittoria".
Ammesso pure che sia una vittoria (anche se ci pare più una sonora sconfitta), adesso Sibilia rischia seriamente di perdere la carica di presidente Lnd, nonostante la recente rielezione: i numeri
parlano chiaro e la Lega Nazionale Dilettanti ha (ulteriormente) perso governabilità. E all’orizzonte si fanno sempre più nitide due possibilità: la sfiducia o le dimissioni. Staremo a vedere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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