Diciannove milioni spesi. E non per un solo giocatore o da parte di un solo club nell'ambito di un paio di operazioni di mercato, ma nell'ambito dell'intero campionato olandese, che prenderà il via nella giornata di oggi.
Dodici mesi fa i soldi spesi furono il doppio e certamente il mercato è ancora lontano dal chiudersi, ma la tendenza appare comunque abbastanza marcata, ovvero quella di vendere i talenti e ricominciare da zero. Insomma, l'Olanda è una vera e propria fucina di talenti, che poi rivende a peso d'oro. Senza dubbio il buon Mondiale ha giovato, visto che tre giocatori tra i dieci che Van Gaal ha selezionato dal campionato casalingo, sono finiti all'estero. Infatti tre giocatori del Feyenoord, tra cui De Vrij, sono finiti in giro per l'Europa. Certo, questo è costata l'eliminazione, a dopera del club turco del Besiktas, dal preliminare di Champions e ha scatenato i malumori di alcuni giocatori e della piazza, ma uno dei dirigenti del club si è affrettato a ricordare come vi siano dei debiti da saldare e come quattro anni fa il club fosse ad un passo dallo sparire.
I Lancieri hanno, invece, tenuto i propri top-player, almeno per ora, mentre lo stesso non ha fatto il PSV, che è ad un passo dal mandare Depay in Premier, visto che il Tottenham ha fatto la classica offerta a cui non si può dire no. Tuttavia è proprio il PSV che ha speso più di tutti per un singolo giocatore. Il club ha infatti speso 5 milioni per portarsi a casa Luuk De Jong, che ha giocato l'ultima annata al Borussia Moenchengladbach. I tempi, rispetto all'Olanda del calcio totale, sono decisamente cambiati. Quarant'anni fa giocavano all'estero in tre (tra cui Crujff), mentre quattro anni dopo gli Orange in giro per il mondo erano già il doppio. Da quel momento è stato un crescendo di partenze, sintomo del fatto che l'Eredivisie olandese è da tempo la rampa di lancio per palcoscenici più prestigiosi.
Quel che fa di questo campionato una fucina di talenti è l'età media molto bassa delle rose, visto che molte squadre non arrivano ai 24 anni e la scarsa presenza di stranieri, che sono solo il 29% del totale di chi gioca nel Paese, segno del fatto che l'Olanda punta molto sui propri settori giovanili. E quest'anno vi sarà sicuramente l'esplosione di nuovi uomini da goal, visto che tre dei migliori marcatori dell'anno scorso se ne sono andati all'estero, con Tadic in Inghilterra e Finnbogason in Spagna, alla Real Sociedad, senza dimenticare il nostro Pellè, anche lui andato in Premier.
Insomma, non rimane che aspettare per vedere l'esplosione di qualche altro talento, che dopo un paio di stagioni di buon livello prenderà un aereo per andare a guadagnare soldi e fama da qualche altra parte. Due nomi su tutti bisogna segnarsi: quello del belga Bakkali, origini marocchine e, si dice, con un dribbling spaventoso che ne farà una delle ali del prossimo decennio e Promes, uno dei giocatori più lodati da Kluivert, il quale dovrà evitare di far rimpiangere Tadic ai tifosi del Twente.
Insomma, l'Olanda dovrebbe probabilmente essere presa a modello per quanto riguarda
l'attenzione ai vivai e ai bilanci, ma questo vendere ogni uno/due anni ha una controindicazione, consistente nel fatto che i club olandesi non riescono da molto tempo a primeggiare in Europa: questione di scelte, probabilmente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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