Evenepoel, "esorcizzare" il Lombardia dopo aver rischiato di morire per vincerlo

Nel 2020 quel terribile volo. Adesso tra lui e la rivincita c'è Roglic

Evenepoel, "esorcizzare" il Lombardia dopo aver rischiato di morire per vincerlo

Entrambi vogliono sistemare i conti con la malasorte, in una corsa che chiude la stagione e a molti la può sistemare o salvare. Remco Evenepoel contro Primoz Roglic, sono loro i fari dell'edizione numero 115 del Lombardia, la classica monumento che torna oggi al proprio posto, dopo l'edizione ferragostana di un anno fa (vittoria di Jakob Fuglsang, ndr) per questioni pandemiche. Evenepoel contro Roglic, sono loro in prima fila con i favori del pronostico. Il pupo belga ha voglia di rifarsi aggiudicandosi la sua prima classica di prestigio, un anno dopo aver rischiato di chiudere la carriera proprio in questa corsa che da Bergamo si concludeva a Como. Il 21enne prodigio di Aalst un anno fa ha rischiato di lasciarci le penne cadendo a tutta velocità lungo la discesa della Colma di Sormano, un volo che ha proiettato il ragazzo giù da una scarpata, dopo essere finito a tutta velocità contro un muretto protettivo. Per lui tanto spavento e la frattura del bacino, oggi insegue il sogno di rimettere tutto a posto.

Dovrà vedersela con lo sloveno numero tre del ciclismo mondiale, al quale brucia ancora il ritiro forzato a causa di una caduta nella terza tappa della Grande Boucle e il conseguente ritiro qualche giorno dopo. Roglic, in verità, si è già consolato con l'oro olimpico di Tokyo nella crono, la terza vittoria consecutiva alla Vuelta e i successi italiani all'Emilia e alla Milano-Torino, ma il Lombardia sarebbe la classica ciliegina su una torta già gonfia di panna montata.

Si torna al percorso che da Como porta a Bergamo: l'ultima volta cinque anni fa, vittoria del colombiano Chaves. Comunque la giri, Il Lombardia resta una corsa monstre (4500 metri di dislivello), col suo spartito severo e sincero distribuito su 239 chilometri di gara, con sette colli da scalare, col mitico Ghisallo subito come antipasto a mandarti di traverso tutto. Poi la Roncola, il Berbenno, il Dossena prima di salire a Zambla Alta e poi sul passo di Ganda, prima del suggestivo y final strappo di Colle Aperto a Città Alta che farà da trampolino per il traguardo nel cuore di Bergamo.

Roglic contro Evenepoel, ma appena dietro, in seconda fila, occhio al numero uno del ciclismo mondiale Tadej Pogacar con il campione del mondo Julian Alaphilippe che, quattro anni fa, si è arreso solo a Nibali. A proposito, ci sarà anche lo Squalo, fresco vincitore del Giro di Sicilia, due volte trionfatore al Lombardia. Sta bene il siciliano, ma c'è chi sta meglio di lui. Bene sta anche Gianni Moscon, già terzo nella classica delle foglie morte quattro anni fa e sfortunato protagonista domenica alla Roubaix (4°, ndr).

«È una corsa che mi piace dice il trentino, rallentato domenica da una foratura e da una caduta -. Sento di poter fare bene, anche se sono ancora tanti quelli che vanno forte», dice. Tra questi Adam Yates, l'eterno Alejandro Valverde e Michael Woods.

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