di Benny Casadey Lucchi
nostro inviato a Barcellona
Lewis, pole e vittoria. Come in Cina. Secondo centro. Due a due il conto dei successi nella sfida ormai personalissima con Vettel. Fra loro meno di quattro secondi, dietro loro, lontano una vita, il resto del mondo di cui alfiere è stato Ricciardo, distante oltre un minuto.
Non c'è stata la vittoria Ferrari, ma c'è stato tanto e meraviglioso show. Perché era da anni che non si vedevano duelli così accesi fra piloti di team rivali e perché è stato uno spettacolo che vale doppio visto che su un circuito esigente a livello tecnico come questo di Barcellona, ma storicamente avaro di sorpassi e generoso di noia per il pubblico, nessuno si sarebbe mai aspettato una gara così grassa di emozioni.
Show in pista dunque, ma show nel paddock con il robot che prima del via aveva divertito e un po' spaventato i presenti gironzolando indisturbato per il vialetto fra le hospitality dei team. E show, bello e commovente, a metà fra pista e paddock quando il bimbo ferrarista in tribuna ripreso dalle tv in lacrime dopo che al primo giro aveva visto ritirarsi Raikkonen (finito a sandwich tra Bottas e Verstappen) è stato prelevato dagli organizzatori e dagli addetti della Rossa e portato nel paddock a incontrare Kimi. Ben vengano questi momenti, sono i primi segnali della F1 stile Superbowl annunciata lo scorso autunno dai nuovi padroni americani, una F1 volta a riavvicinare il pubblico ai piloti.
E ben venga, a maggior ragione, il meraviglioso show visto in pista, che prima ha emozionato con la partenza fulmine di Vettel subito primo, poi, dopo il suo primo pit, ha incantato con il duello vinto dal ferrarista su Bottas che faceva da tappo per aiutare il compagno Mercedes (che finta sul finlandese) e, infine, ha raggiunto l'apice al giro 37 quando Vettel, rientrando su gomme medie dal secondo pit, si è ritrovato negli specchietti Hamilton su gomme soft con in palio il primo posto. Seb ha tenuto duro all'interno, staccando lungo a fine rettilineo e accompagnando l'inglese verso l'esterno, toccata di gomme fra i due, ruote fumanti, Lewis furioso, e Seb gioioso per il duello vinto. Nulla da fare invece, sei giri dopo, quando l'inglese, sfruttando le gomme più veloci, l'ha passato nello stesso punto però all'esterno. “Non ho potuto far nulla per difendermi”, dirà sconsolato Seb via radio, “mi ha sorpassato come fosse un treno...”.
Momento cruciale perché lì si è decisa la gara.
Il vantaggio di Hamilton è infatti andato via via aumentando.E ora il conto dei punti mondiali dice Vettel sempre primo, quota 104 punti, Hamilton sempre secondo ma divario ridotto da 13 a 6. La sfida continua. Appuntamento a Monte Carlo.
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