Arianna vola ma fuori pista: niente poker

La Fontana cade nei 1000 metri ed è squalificata: "Ma la cinese mi ha spinto"

Arianna vola ma fuori pista: niente poker

Gli ultimi nove giri di pista non sono bastati per il poker, ma per la storia sì. Arianna Fontana è stata servita con una mano sfortunata a questo poker con la vita dei Giochi olimpici che la eleggono, in ogni caso, fra le più vincenti di sempre nello short track. Arianna Fontana deve fermarsi a tre medaglie ai Giochi di Sochi, quinto sigillo in tre edizioni olimpiche. Nei 1000 metri di ieri, quando in Italia era tardo pomeriggio, sul ghiaccio bollente di Adler, Arianna è finita a gambe all'aria, ma nello short track questa non sarebbe una notizia. L'azzurra, che ha già conquistato un argento nei 500 metri e due bronzi nei 1500 e nella staffetta, è stata eliminata nei quarti di finali, cadendo a metà gara per un contatto con la collega cinese. La giuria, viste le immagini, ha punito l'italiana, escludendola dalla prova.
Il "quarto" di Arianna era il segmento più ostico di questa cavalcata verso il poker. Lei era nervosa e, forse, ha pagato con scivolone e squalifica la fretta di rimontare, avendo a che fare con tre mostri sacri: in pista con lei c'erano la sudcoreana Shim Suk-Hee, primatista del mondo e vincitrice di tre prove di Coppa, la cinese Fan Kexin e la canadese Emily Scott. A nulla è servita la sua posizione al via con lama parallela alla linea di partenza, tratto tipico del "filo di Arianna". «Sono dispiaciuta per la squalifica - ha raccontato Fontana -. La cinese Fan era davanti: ho provato a chiuderla. Mi ha spinto con la mano e sono caduta. Non so perché mi abbiano squalificato. La spiegazione che hanno dato al mio allenatore è che, siccome la Fan mi era già davanti, io avrei finito per spingerla. In realtà ad essere spinta sono stata io!».
Alla "moviola russa" la "manina cinese" si vede chiaramente e Arianna ribadisce tutta la sua tristezza per non aver potuto fare la semifinale. «Avrei preferito essere battuta sul campo e non per squalifica: in quel caso mi sarei accontentata anche delle semifinali. Mi sentivo ancora in forma nonostante la stanchezza per questi 11 giorni di grande impegno e tensione. Comunque, devo essere felice delle mie gare». Come darle torto: Fontana ha solo rimandato il suo appuntamento con i palmares da leggenda che per un soffio non la equiparano alla grandissima Wang Meng, tre medaglie - individuali e non staffetta - in un'unica edizione olimpica. Ma in fondo, chi se n'importa se ora c'è un tricolore, meritato sul campo, da portare per chiudere questi Giochi, poi un matrimonio da organizzare e anche un futuro da costruire? Così Arianna, dopo poche ore dalla sua squalifica, era già sugli spalti a godersi la finale B degli azzurri della staffetta fra cui spiccava il caschetto del futuro "Mister Fontana", Anthony Lobello. Prima il viaggio di nozze a Bora Bora, poi una casa in Florida e una sul lago di Como: le medaglie servono anche a questo.

«No, no - precisa lei - : tra due settimane ci sono Mondiali in Canada. Ci riposeremo un po' a casa e poi ci concentreremo di nuovo per le gare: lo scorso anno non è stato facile per me gareggiare ai campionati del mondo. Vorrei provare a salire sul podio di nuovo». Inarrestabile Fontana.

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