Tutto passato. In due giorni Federica Brignone non solo ha fatto pace con Cortina D'Ampezzo, ma ha cancellato ogni dubbio delle tante volte andate a vuoto, imprimendo sulle nevi azzurra della Conca anche il suo nome. Lei è una delle Olympia dei luoghi: in meno di 48 ore si è presa un podio in discesa e ieri ha vinto il superG. E pensare che qualche anno fa, proprio nei giorni dei Mondiali di Cortina 2021 dichiarava che no, a Milano-Cortina 2026 non pensava proprio di arrivare ed, invece, ora ha dominato queste preolimpiche, a 12 mesi dai Giochi. Oggi si gode una doppia leadership, sia nella overall, dove vola a 639 punti su Camille Rast (533) e Sara Hector (507) e poi comanda anche nella velocità, con 9 punti di vantaggio su Sofia Goggia, ieri settima e meno precisa a 125, e 13 su Cornelia Huetter. Che cosa chiedere di più? Che domani a Plan de Corones, dove andrà in scena uno dei giganti più storti e ripidi del circuito, quello sulla pista Erta di san Vigilio di Marebbe, l'incantesimo si allunghi di un nuovo capitolo (Dirette Rai Sport ed Eurosport 10.30 e 13.30).
Intanto, però, un passo alla volta. «Ho attaccato, mi sentivo veloce», spiega lei. Era un superG tattico: ne sa qualcosa Lindsey Vonn che su Cortina aveva investito tanto a livello emotivo. Quella caduta in prova l'ha resa più umana e dopo il 20° tempo in discesa, ieri la speed queen è scivolata fuori di nuovo picchiando le ginocchia dove ha una protesi. Si è rialzata e al traguardo ha trovato tutto l'affetto del pubblico ed anche il sorriso di Alberto Tomba pronto a consolarla lungamente. «C'era spazio per lasciare andare gli sci, ma si doveva agire con intelligenza per gestire l'alta velocità - continua Brignone -. Mi sento orgogliosa: quando si insegue a lungo un risultato, ottenerlo da grande soddisfazione. Io volevo Cortina e questi due giorni sono bellissimi per la mia carriera. Vedere tanti campioni qui, da Tomba a Deborah Compagnoni a Isolde Kostner mi ha dato grande gioia. Un grazie speciale lo voglio dare al mio skiman Mauro Sbardellotto. Sono quello che sono anche grazie a lui: la polivalenza è sempre stata un mio obiettivo e aver vinto ancora in 3 discipline diverse nello stesso inverno, vale tanto».
La 31ª vittoria della Brignone ha un bel peso: si riconferma la più anziana vincitrice di Coppa e lo fa davanti a Lara Gut Behrami (58/100) e su Corinne Suter (108). Per un po' ieri le azzurre hanno sognato un'altra doppietta dopo quella di discesa con Goggia su Fede, terza.
Purtroppo per soli 3/100 è Elena Curtoni a finire giù dal podio: «Ci ho messo del mio. Ancora non sono al 100%: in qualche curva alzo un po' il piede. Ma sono fiduciosa, la strada è quella giusta e devo solo continuare a crederci».
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