Una felicità azzoppata. Musetti cede ad Alcaraz e al muscolo traditore

Parte bene ma il quadricipite lo tormenta: "Non ho potuto lottare come avrei voluto"

Una felicità azzoppata. Musetti cede ad Alcaraz e al muscolo traditore
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A un passo dal sogno. Nuvoloni grigi a sovrastare il Campo Ranieri III del Country Club di Montecarlo nella finale del Masters1000 del Principato tra Carlos Alcaraz e Lorenzo Musetti ieri. Dopo la gioia della prima finale in un torneo di questa tipologia, una mattina tribolata per il toscano, con un problema al quadricipite della coscia destra che gli ha subito tolto tranquillità. Ha dovuto stringere i denti perché un atto conclusivo è un atto conclusivo, ma i segnali non erano dei migliori, dovendosela vedere contro il funambolo di Murcia. Le fatiche di cinque partite di fila, dure fisicamente e mentalmente, si sono fatte sentire, ma Musetti è riuscito a dimenticarsene nel primo parziale, facendo appello a tutto il suo talento. Giocate in top-spin a mettere in crisi il dritto dell'iberico, molto falloso e spiazzato dalla tattica dell'azzurro. Dopo la solita partenza lenta, infatti, dallo 0-2 in un amen si è andati sul 5-2 per Lorenzo e il 6-3 ha suggellato la chiusura di una prima frazione d'autore per il tennista nostrano.

La mente era ben focalizzata, ma il fisico ha iniziato a dare segnali di insofferenza. La reazione dello spagnolo ha acuito le conseguenze del calo nella prestazione di Musetti che, quindici dopo quindici, si è spento come una candela alle intemperie. Le giocate sopraffine di Carlitos hanno deliziato la platea sul 6-1. La spia della riserva accesa da qualche tempo non ha dato modo dunque all'azzurro di continuare a lottare e il Medical Time Out del terzo parziale, sotto 0-3, è stato la presa di coscienza di non averne proprio più. Conclusione, prima volta del nuovo n.2 del mondo nel Principato, ma onore delle armi a chi ha dimostrato di avere i numeri per rivaleggiare con chi svetta: «Sono rimasto sorpreso all'inizio di me stesso, perché stamattina il risveglio non è stato dei migliori, sentivo molti acciacchi dei match precedenti. Ero sorpreso positivamente dal set disputato. Ma sapevo che sarebbe stata lunga perché lui avrebbe alzato il livello. Il fisico però non mi ha retto più, non mi ha permesso di darmi una chance fino alla fine. Non mi permetteva di disputare una partita al livello per battere Carlos. Mi serviva un altro set così ma non ne avevo più», ha raccontato Lorenzo. «Non voglio usare scuse comunque, Carlos ha meritato la vittoria. Solo è stato un peccato non poter giocare il miglior tennis fino alla fine. So di avere al livello per poter stare al top sulla terra, è la superficie che mi dà più opzioni per il mio gioco», ha aggiunto Musetti. Da quest'oggi, il tennista tricolore festeggerà il suo best ranking (n.11 ATP) a un tiro di schioppo dalla top-10 (-15 da Casper Ruud n.10).

Un'Italia, quindi, che oltre al ritorno di Jannik Sinner sempre più vicino, può puntare anche le fiches su un altro giocatore di qualità, bisognoso però di riposo pensando alla tripletta Madrid, Roma, Parigi dove vuol essere protagonista.

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