L'ultimo giro di pista rischia di lasciare a secco Charles Leclerc. La Red Bull lo butta fuori dalla prima fila di Abu Dhabi, territorio off limits per la Ferrari che in 14 edizioni della gara del Golfo non vi ha mai messo piede, neppure negli anni in cui arrivava qui a giocarsi il Mondiale e non un secondo posto. Superare su questa pista toboga è molto complicato anche se la Safety Car, come ricordano bene Max e Lewis, qui può giocare un ruolo importante. Se il secondo posto tra i Costruttori pare al sicuro perché la Mercedes che deve recuperare 19 punti non ha brillato come nelle ultime gare portando Hamilton a dire: «Guiderò per l'ultima volta questa macchina nei test di martedì. Non credo ancora di aver accettato. Ma almeno sarà l'ultima», il secondo posto nel Mondiale Piloti è decisamente a rischio. Leclerc deve chiudere davanti a Perez, ma le due Red Bull là davanti stanno finalmente giocando di squadra. Leclerc sarà obbligato ad attaccare fin dalla partenza («se avrò un'opportunità nei primi metri ci proverò»), altrimenti dovrà giocare sulla strategia che non è certo l'arma migliore della Scuderia in questa stagione. Perdere il secondo posto tra i piloti sarebbe il modo peggiore di chiudere quella che fino a Budapest era stata la stagione della resurrezione e della speranza, un anno che aveva messo Mattia Binotto al riparo dal fuoco amico di una presidenza che non lo ha mai amato fino in fondo.
Ieri in conferenza Mattia ha detto di essere sereno, ma anche di sapere che il futuro non dipende da lui: «Non sta a me dire se sarò al 100% a capo della Scuderia anche l'anno prossimo, ma sono sereno, rilassato e sono sempre stato aperto a un dialogo costruttivo con i vertici: non siamo ancora i migliori, ma abbiamo raggiunto l'obiettivo di essere più competitivi. Pensando all'inizio di stagione nessuno avrebbe pensato che saremmo stati così veloci: siamo uniti, abbiamo lavorato bene e siamo stati capaci di fare certi risultati». Mattia sa che la Ferrari non è perfetta. Non è stupido: «I problemi ci sono aggiunge - ma li risolveremo e siamo concentrati su quello: credo che abbiamo una vettura eccezionale in qualifica, ma che deve crescere sul passo gara e lavoreremo su questo.
Non seguo le speculazioni, sento la fiducia del presidente e dell'amministratore delegato e la squadra è molto unita». A parole tutto bene, I fatti sono decisamente diversi. Chiudere con un bel risultato potrebbe anche non servire perché a Maranello chi deve decidere lo ha già fatto.Tv: diretta Gp alle 14 su Sky, differita TV8 alle 18
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