Figuraccia Fia, Red Bull quasi graziata

Budget cap sforato: 7 milioni di multa e meno (10%) galleria del vento. Ma Horner...

Figuraccia Fia, Red Bull quasi graziata

La F1 mette a rischio la sua credibilità. Chiude un occhio, se non tutti e due, sull'infrazione Red Bull e imbratta la sua immagine come farebbe un pazzo con la vernice davanti alla Gioconda di Leonardo. Che senso ha squalificare l'auto di chi ha sbagliato le misure dell'ala di un centimetro e perdonare chi ha sforato il budget di oltre due milioni di dollari? Sono tante le cose che la Fia dovrà farsi perdonare per le scempiaggini accumulate in questa stagione, decisioni che anche Liberty Media fatica ad approvare.

Chi sceglie di patteggiare nella maggioranza dei casi lo fa perché sa di essere colpevole. Se poi la pena prospettata è minima, non si vede perché qualcuno dovrebbe rischiare di andare a processo. Ecco la morale del caso budget-cap che ha coinvolto Aston Martin e Red Bull con la squadra di Christian Horner che ha firmato il documento chiamato Accepted Breach Agreement (ABA). Pene minime, ancora più che morbide. La Red Bull ha superato il budget cap di 1,864 milioni di sterline (l'1,6%), ovvero 2,1 milioni di dollari collezionando 13 errori di procedura, ovvero considerando extra budget-cap costi che invece andavano compresi. Qualcuno potrebbe dire che la colpa è di un regolamento poco chiaro, ma allora dovrebbero spiegarci perché 9 team su 10 hanno capito benissimo dove inserire certi costi. La Red Bull ha sbagliato su due fronti: ha scaricato spese che avrebbe dovuto inserire nel budget cap, e lasciato all'interno spese che avrebbero potuto essere detratte. Strano per chi è sempre così bravo a interpretare i regolamenti tecnici. L'infrazione, ritenuta minima, è stata di 2,1 milioni di dollari.

Ricordate che cosa aveva dichiarato Mattia Binotto qualche settimana fa? «Quattro milioni di euro sono 70 ingegneri che possono sviluppare la macchina, parliamo di mezzo secondo di vantaggio. Un divario che ci si porta dietro anche l'anno seguente». Se 4 milioni equivalgono a 70 ingegneri, due milioni significano 35 ingegneri e un vantaggio di due decimi e mezzo stando alla Tabella Binotto che pure Lewis Hamilton ha fatto sua. È ovvio che leggendo la pena inflitta alla Red Bull ci sia del malumore nell'aria. La Red Bull è stata infatti condannata ad una sanzione di 7 milioni di dollari e alla riduzione del 10% delle ore a disposizione per regolamento in galleria del vento. La Aston Martin, ritenuta colpevole solo di violazioni procedurali è stata multata di 450.000 dollari. Ferrari, Mercedes, ma anche McLaren avevano chiesto sanzioni esemplari: una riduzione del budget cap per la prossima stagione e una consistente riduzione delle ore di sviluppo. Il patteggiamento ha portato su un'altra strada. Horner definisce il provvedimento draconiano e arriva a dire: «Ci costerà da 2,5 decimi a mezzo secondo per l'impossibilità di lavorare in galleria». Vedremo chi avrà ragione. Per ora è la F1 a rischiare di uscirne male.

Perché raccontare che la Red Bull ha commesso la sua infrazione in buona fede non basta. Neppure chi sfora una misura di un millimetro lo fa per ottenere un vantaggio. Tv: pole alle 22 (dir. Sky, diff. TV8 alle 23), domani Gp alle 21 (diff. 22)

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