Finale da vertigini. L'Atalanta e Gasp per scrivere la storia

Il Bayer è l'ultimo ostacolo nell'Europa League snobbata in passato dalle nostre

Finale da vertigini. L'Atalanta e Gasp per scrivere la storia
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Una finale da vertigini anche per chi sa stare con i piedi per terra. Gian Piero Gasperini prende per mano la sua Dea, forse per l'ultima salita da fare insieme, e vuole portarla sul tetto d'Europa. D'accordo, non è la Champions, ma per l'Italia che non vince il secondo trofeo europeo da 25 anni (Parma 1999), è un appuntamento che conta. Perché per anni questa coppa è stata anche un po' snobbata dalle italiane, ma adesso tutti avrebbero voluto essere a Dublino, Roma e Milan in testa. E invece ci arriva questa Atalanta che non può è più una sorpresa d'Europa.

Gasp lo sa che è un'occasione unica, proprio perché questa squadra ha dato la scalata al continente in estrema umiltà, più di quanto abbiano fatto molte sorelle più ambiziose e titolate. Dopo anni in cui i bergamaschi hanno lasciato il segno anche in Champions, da Valencia a Liverpool, dall'Ajax al Psg spaventato, adesso potrebbe arrivare il giusto premio in Europa league, in una finale con il Bayer Leverkusen a cui la Dea arriva dopo aver fatto fuori il Marsiglia ma soprattutto lo stesso Liverpool.

E giustamente Gasperini si rifà a queste esperienze per dire che a questa finale non ci arrivano da sprovveduti: «In questi anni abbiamo affrontato tante squadre forti e abbiamo acquisito una certa autostima. Penso al Liverpool, con cui ci avevano dato per spacciati, ma penso anche alla vittoria in coppa Italia con il Milan a San Siro. Il Leverkusen è certamente una squadra molto quotata, ma la Roma ci ha dato fiducia, quando li abbiamo visti andare a ribaltare la partita in Germania fino a sfiorare la qualificazione».

A Dublino dunque la grande occasione con un solo rimpianto per mister Gasp, quello di dover rinunciare al suo uomo di massima fiducia, quel De Roon infortunato che sarà praticamente il suo vice in panchina. Mentre tutti gli altri sono recuperati, a partire da Scamacca, Kolasinac e Holm. E con loro sarà in campo tutta l'Italia calcistica che tiferà questa Dea come una Nazionale.

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