La «pole non pole» del Gran premio d'Italia se la prende il licenziato della settimana. Valtteri Bottas, appena sceso dalla Mercedes e salito sull'Alfa Romeo Sauber, è l'uomo del venerdì nel weekend di Monza. Non il pole man, ma il king of speed, il re della velocità. Un assurdo che l'anno prossimo, nei giorni delle Sprint Qualifying verrà comunque cambiata. Bottas davanti a tutti, senza scie, ma con un motore Mercedes nuovo di pacca (domani in gara scatterà dal fondo, oggi potrà godersi la pole nella mini race) è una sorpresa perché Hamilton sembrava tenerci davvero, anche per dare un colpo al suo avversario mondiale. Bottas invece lo ha battuto di 96 millesimi. Un altro segno di ribellione ora che la storia in Mercedes è ai titoli di coda. Un exploit che però non dovrebbe influire nella lotta per il mondiale visto che Bottas poi scatterà dal fondo. La Mercedes, come previsto, ha un buon vantaggio sulla Red Bull, 315 millesimi. Il grande favorito per domani è Hamilton, non ci sono dubbi. Per questo magari oggi Max proverà un gioco di prestigio nella mini race. Si corre alle 16.30, 100 chilometri, meno di mezzora vista la velocità con cui si gira a Monza. Speriamo ci si possa divertire e qualcuno dalle retrovie dia spettacolo come fece Alonso a Silverstone.
Lewis e Max si giocheranno sui 17 giri di oggi la pole per la gara vera, grazie alla penalizzazione in arrivo per Bottas. E la pole poi conterà parecchio in gara perché a Monza scattare davanti conta eccome (14 volte negli ultimi 20 anni ha vinto chi partiva davanti a tutti). Oggi in palio ci sono 3-2-1 punti per i primi tre. Punti che in prospettiva mondiale contano davvero. Il primo degli altri nella strana serata monzese è stato Norris, davanti a Ricciardo e Gasly. Per la Ferrari c'è stato davvero poco da fare. Sainz ha chiuso al settimo posto, Leclerc alle prese con un problema al motore che al box non sono riusciti a risolvere del tutto, è subito dietro. I ferraristi hanno preso quasi un secondo di distacco. Davvero un'eternità, ma nulla di inaspettato considerando le caratteristiche della pista. Però dalla Ferrari sulla pista di casa era legittimo aspettarsi un guizzo, un colpo a sorpresa. Invece nulla. «È stata una Ferrari difficile da guidare. Non è stato piacevole. Non andrò nel dettaglio su quello che ho sentito. Ma c'era qualche problema. Guarderemo per mettere a posto. Oggi non mi ha aiutato, ma è così», le parole di un Leclerc deluso, battuto anche dal suo compagno.
L'uomo del giorno in fin dei conti è stato ancora Antonio Giovinazzi che in Q2 era addirittura settimo, davanti alle due Ferrari, poi in Q3 quando aveva un solo set di Pirelli soft da usare, si è dovuto accontentare del decimo posto.
Comunque ancora in top 10... Un'altra prestazione che suona come un messaggio in bottiglia per chi vorrebbe farlo fuori e affidare il suo volante al cinese Zhou. Antonio sta lottando come un leone per salvare il suo posto.
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