Simone Inzaghi deluso e arrabbiato, Allegri nemmeno troppo. Anzi, quasi soddisfatto e pronto ad accontentarsi del pareggio ottenuto a San Siro. Reazioni diverse al derby d'Italia, ecco. Con l'Inter consapevole di avere sprecato un'occasione ghiotta che più ghiotta non si può per affossare i bianconeri, mentre la Juve è parsa tirare un sospiro di sollievo. È innegabile che un altro ko avrebbe significato l'addio ai sogni di gloria. «Adesso è però fondamentale battere il Sassuolo». Dopo lo scontro di domani con i neroverdi, ecco Verona e Fiorentina: indispensabile mettere insieme un filotto di tre vittorie. Certo, anche a Milano non si è vista la Juve dei sogni e ha fatto un po' effetto prendere atto della reazione di Allegri in versione accontentista: aspettando il miglior Dybala, diventato indispensabile per aumentare il tasso tecnico di una squadra (relativamente) povera di talento, nell'attesa di inquadrare Chiesa, che rischia di diventare un caso, meglio badare al sodo. Dopo di che, questa Juve marcia più lentamente anche di quella di Pirlo. Volendo fare il pieno di ottimismo, ci si può comunque sempre rifare alla stagione 2015/16, quella della clamorosa rimonta: al Meazza contro l'Inter, la truppa di Allegri aveva resistito (0-0) tenendosi in vita.
Quanto all'Inter, ha anche lei i suoi problemi. Nelle ultime quattro gare di campionato, i nerazzurri hanno per esempio raccolto solamente una vittoria: bilancio troppo magro, per chi ha ambizioni tricolori.
Reso ancora più amaro dalla considerazione che la squadra pare abbia benzina relativa. In campionato sono già quattro rimonte. Detto che anche all'esordio in Champions, contro il Real Madrid, i nerazzurri erano stati battuti nel finale, sorge il dubbio sulla tenuta fisica.
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