Si sprecano parole sui bilanci in rosso e la crisi economica. Poi però parla pure il campo. E se i discorsi sono quelli di domenica, si capisce perché le big del nostro calcio vivano con trepidazione questi giorni di calciomercato. Il primo weekend del 2013 ha confermato tutte le criticità di Inter, Juventus e Milan. Se Stramaccioni è costretto a ricorrere all'impresentabile Jonathan e a spostare in difesa Cambiasso per rimediare a squalifiche o assenze, è ovvio che qualcosa da sistemare ci sia. Ieri Massimo Moratti ha incontrato Marco Branca e Piero Ausilio per delineare le strategie di mercato interiste. Servono subito un vice-Handanovic e un rinforzo sulla corsia di destra, Sorrentino e Schelotto in pole position. «I nomi sono quelli - annuisce il patron -. Ma sarà un calciomercato senza spese eccessive, per noi e per tutte le altre. Io poi non voglio prendere doppioni, prima vediamo di recuperare gli indisponibili». Fin qui le dichiarazione di facciata. Perché all'Inter non farebbero comodo solo i contorni. Lo si capisce anche dalle nervose parole del presidente sulla partita di Udine: «Abbiamo beccato tre gol e la gara non è finita così per colpa dell'arbitro», commenta in controtendenza rispetto al suo tecnico.
Ma per sognare un po' occorre vendere innanzitutto Sneijder, sul quale Moratti preferisce tacere. I russi dell'Anzhi per ora nicchiano. Altri quattrini potrebbero arrivare in caso di offerte per Silvestre (occhio al Galatasaray), Coutinho e Alvarez. Solo così Branca avrebbe il via libera per trattare un centrocampista. Due le strade: Lodi del Catania (che costa meno) o Paulinho del Corinthians (15 milioni di euro la clausola). Sullo sfondo resta il suggestivo nome di Frank Lampard. L'agente Kutner fa sapere che il Chelsea non vuole il rinnovo di contratto. Probabile però che l'inglese lasci Londra solo a giugno.
Vertice di mercato pure in casa Milan. Adriano Galliani ha ospitato in via Turati Max Allegri per capire quali siano le esigenze del tecnico. La squadra vista col Siena difficilmente può centrare la qualificazione in Champions. Anche tra i rossoneri però si aspettano prima le cessioni. Ieri il Galatasaray è piombato a Milano con intenzioni conclamate: tornare in Turchia con un terzino. Il Milan avrebbe proposto Mesbah, l'entourage di Terim avrebbe ribattuto con il nome di Antonini, ormai riserva di Constant. Affare possibile, ma legato all'operazione Abate, per cui i russi dello Zenit non si rassegnano, nonostante il primo no opposto da Galliani all'offerta da circa 10 milioni di euro. Ok che bisogna far cassa, ma i rossoneri non possono restare senza laterali. Se partirà uno dei due, il Diavolo aggiungerà un altro gruzzolo al tesoretto da spendere. Per chi? Forse per un mediano (salgono le quotazioni di Nainggolan del Cagliari).
Non invece per SuperMario, stando a quanto continua a ripetere Silvio Berlusconi. «Il nome di Balotelli non è mai stato nei miei pensieri. Stiamo seguendo un centinaio di giovani, non vogliamo top player oltre i 21 anni», ha ribadito. Intanto da Manchester un ex obiettivo rossonero prende a cuore la causa di Balo. Carlos Tevez infatti si offre di aiutare il compagno al City. «Non voglio che ripeta certi miei errori».
In Inghilterra intanto sognano sempre Edinson Cavani. Anche qui ha parlato domenica il campo: il Napoli non può restare senza Matador. De Laurentiis lo sa e per questo avrebbe detto no a un'offerta da 55 milioni. L'unico modo per strappargli il suo attaccante è pagare la clausola da 63 milioni di euro. Potrebbe spostarsi a costo zero invece Didier Drogba, che allo sterile attacco della Juve di Conte servirebbe come il pane. L'ivoriano però fa il prezioso.
«La gente parla troppo. In realtà nessun club mi ha contattato direttamente e io ho un contratto qui a Shanghai». Insomma, male che vada il Re Leone resta in Cina con il suo stipendio da 10 milioni di euro all'anno. C'è di peggio nella vita- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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