Fondazione Fiera dà il primo ok allo stadio del Milan

Il progetto del Portello ha superato il primo step: "Sarà a disposizione della città sette giorni su sette"

Fondazione Fiera dà il primo ok allo stadio del Milan

Non c'è solo il Milan tra i promossi al primo esame d'ammissione, c'è anche in seconda fila un altro concorrente, il progetto presentato da Prelios e Vitali con intenti completamente diversi da quelli calcistici del Milan. È risultato vincente, rispetto alla platea degli altri concorrenti, l'aspetto del business: uno stadio, da 52 mila posti, al netto di ogni valutazione ambientale, è in grado di produrre utili alla stessa zona del Portello oltre che alle casse del club rossonero del quale diventerebbe asset prezioso. L'istruttoria degli uffici di Fondazione Milan dovrà essere completata entro il termine di sei settimane, quindi, a spanne, ai primi di giugno. Che non a caso è anche la possibile data per una decisione solenne circa la trattativa relativa alle quote del Milan.

«Il Milan prende atto con soddisfazione dell'attenzione riservata da Fondazione Fiera al suo progetto ed è disponibile per tutte le verifiche che Fondazione Fiera chiederà prima di prendere la decisione finale, perché il Milan è convinto della qualità e unicità della sua proposta e dell'importanza che essa rappresenta per la città di Milano». La società, con una nota sul suo sito web, ha espresso la propria soddisfazione dopo il primo via libera. «Il Milan punta a uno stadio sostenibile, raggiungibile con facilità dai mezzi pubblici, non invasivo a livello paesaggistico e che possa offrire alla città servizi educativi, ricreativi e sociali sette giorni su sette. La nostra è anzitutto una sfida culturale. Così come accade all'estero la costruzione di uno stadio urbano favorisce lo sviluppo dell'area in cui viene insediato. Infine contribuisce a creare un tifo responsabile, garantendo più sicurezza dentro e fuori lo stadio».

Nessun commento, per il momento, da parte del Comune di Milano sull'ipotesi che il nuovo stadio del Milan venga realizzato al Portello. Al momento Palazzo Marino ha sottolineato di non aver alcun progetto su cui esprimersi. Solo quando Fondazione Fiera comunicherà all'amministrazione Pisapia l'esito di questa nuova fase di valutazione, il Comune potrà avviare l'iter necessario.

Intanto per Berlusconi è il momento di confrontarsi con Mister Bee, il thailandese che dà l'assalto al club rossonero e ha confessato d'essere ottimista sulla riuscita positiva del suo blitz a Milano. Domani è previsto il vertice ad Arcore e il presidente Silvio Berlusconi non vuole trascinare il negoziato per molte settimane: soluzione thailandese o cinese, non ama i polpettoni e soprattutto ha a cuore le sorti del club che deve essere subito corretto e rilanciato dal punto di vista tecnico, con la scelta di un nuovo allenatore e la messa a punto di una rosa adeguata ai futuri obiettivi che sono poi quelli di sempre. E cioè riconquistare innanzitutto la Champions league, e poi dare la scalata all'alta classifica. La sua parte, l'azionista è pronto a farla fin da questo pomeriggio quando a casa Milan andrà in onda l'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio che prevede una perdita secca di quasi 92 milioni di euro, perdita record per i bilanci della società che ha conosciuto nel recente passato anche un paio di stagioni di perfetta parità (merito delle cessioni di Ibra e Thiago Silva).

Il deficit effettivo consumato dal Milan però è di 54 milioni (30 derivanti dai mancati introiti di Champions league, 20 dalla divisione non sportiva): la differenza, 40 milioni, è dovuta a una partita di giro fiscale con la controllante Fininvest.

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