Inutile girarci intorno, sul duemilaventi soffia l’ultimo vento della speranza un po' per tutti, protagonisti e non, di questo mondiale che si inaugura oggi a Barcellona.
Sul circuito della Catalogna stamane si aprono le danze della Formula1 con i primi test prestagionali, quelli che tanto abbaglio avevano creato lo scorso anno nei sogni ferraristi e anche di Sebastian Vettel.
Un anno importante essendo l’ultimo della prima era turboibrida anteriormente al deciso cambio regolamentare che si avrà nel 2021: aerodinamica semplificata, budget cap e molto altro, per un reset determinato dalla speranza di riallineare le forze in gioco.
Il 2020 porta con sé quindi sogni e speranze, in ogni parte della classifica: in primis, l’attacco a tre punte che virtualmente dovrebbero contendersi la vittoria. Mercedes, Ferrari, Red Bull.
La scuderia di Stoccarda ha la possibilità di superare con sette vittorie mondiali consecutive il periodo d’oro Ferrari, stabilendo un nuovo record di continuità. Hamilton e Bottas, entrambi riconfermati, possono permettersi la corsa al titolo, vista la doppietta finale dello scorso anno.
A Maranello la visuale è diametralmente opposta: i rinsaldati Sebastian Vettel e Charles Leclerc si troveranno a dover salvare l’onore della Rossa, cercando di interrompere un ciclo che è sembrato, per molti telespettatori e non solo, quasi eterno. Il titolo della bandiera, l’ultima possibilità: e con essa la forza di imporsi come prima guida, dopo gli attriti dell’anno scorso e la possibilità di correre liberi annunciata nuovamente nei giorni scorsi.
Un Vettel in particolare che dovrà decidere del suo destino: mentre il pilota monegasco si è garantito un avvenire in rosso con il rinnovo del contratto avvenuto nell’inverno, Seb ancora no. I posti validi e disponibili non rimangono molti per il 2021: Red Bull ha escluso un ritorno all’ovile, quindi le opzioni rimanenti sono Ferrari, Mercedes (uno scambio con Hamilton) o il ritiro.
Passando alla scuderia austriaca, le speranze del rinato motore Honda e della punta Max Verstappen, sono quelle di tornare a forgiare l’ennesimo più giovane campione del mondo: alla sua sesta stagione in Formula1, ha la possibilità di battere Vettel per una manciata di settimane.
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— Formula 1 (@F1) February 19, 2020
Il centroclassifica 2019 è quello che propone la sfida più grande: la rinata McLaren, quarta forza lo scorso mondiale, deve tenere a bada il team Renault ufficiale, quest’anno decisamente agguerrito. Nei box in questi giorni correva voce che la powerunit francese avesse raggiunto le prestazioni Mercedes, e il ritorno del pilota connazionale Ocon ha creato più di un entusiasmo nei tifosi d’Oltralpe.
Speranze anche per Giovinazzi e Raikkonen sull’Alfa Romeo Racing, quest’anno affiancati come terza guida dal polacco Kubica: proprio lui ha inaugurato stamane la monoposto italo-elvetica, e così farà durante la stagione in cinque venerdì di prove libere. La vettura si è presentata decisamente rivista rispetto allo scorso 2019, merito del nuovo cambio Ferrari e di alcune idee particolarmente interessanti.
Intanto, sul tracciato di Barcellona la prima mattinata volge al termine: i tempi dell’anno passato sono già stati praticamente migliorati da tutti, con Max
Verstappen vero stakanovista con oltre 70 giri percorsi. In casa Ferrari Leclerc ha preso il posto di Vettel, non al 100% della forma fisica e sostituito dal pilota monegasco in quella che avrebbe dovuto essere la sua apertura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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