Si parte domani dalla Sicilia con una cronometro individuale da Monreale a Palermo. Si parte subito in salita, come a significare che nulla sarà semplice e scontato in questo Giro della ripartenza. Si parte in salita con i primi 1.100 metri della prova contro il tempo che tirano all'insù, con pendenze che raggiungono anche il 18% prima di sfilare a fianco del Duomo di Monreale, patrimonio Unesco. Attesissimo il neo campione del mondo Filippo Ganna, che dopo il tricolore e l'iride ora punta deciso alla maglia rosa, per un triplete da sogno.
Domani vestirà per la prima volta in corsa la sua nuova e fiammante maglia arcobaleno.
«Non vedo l'ora, sento davvero l'emozione per l'eccezionalità di questo momento. E sono felice di poterlo fare al Giro d'Italia, davanti ai nostri tifosi».
Davanti ai tifosi italiani ha conquistato la maglia iridata, la prima della storia.
«E di questo ne vado orgoglioso».
Come ha festeggiato?
«Con la mia famiglia, in tutta tranquillità, senza esagerare, anche perché ho ancora qualcosa di importante da fare. Per tirare il fiato e riposare c'è tempo».
Durante il periodo di lockdown tante ore di ciclismo virtuale, ha mai temuto che quest'anno non si riuscisse a correre nessuna gara: sul serio?
«Si, l'ho temuto. Invece stiamo salvando tutto il salvabile».
Sa che il primo vincitore del Giro, nel 1909, è stato un certo Luigi Ganna?
«Certo che lo so, ma non siamo neanche minimamente parenti».
Però è un gran bel cognome, che per il Giro significa tanto.
«Lui il Giro l'ha vinto, io spero di essere utile alla causa di Geraint Thomas, il mio capitano, e vincerlo con lui. Siamo una bella squadra (la Ineos Grenadier, ndr), stiamo molto bene: siamo tutti pronti».
Domani, però, per lei è la grande occasione: potrebbe essere la prima maglia rosa di questo Giro numero 103 che va ad incominciare.
«È chiaro che ce la metterò tutta per centrare questo obiettivo. I contendenti non mancano di certo, li ho anche in casa, ad incominciare da Rohan Dennis e Geraint Thomas. Però sto bene».
È vero che con uno dei suoi scopritori, Marco Della Vedova, ha scommesso in caso di maglia rosa e, quindi, triplete?
«Sì, ma non posso dire di più».
Prima di scendere in Sicilia, un ultimo allenamento ad Oropa.
«Per un richiamo di forza ed esplosività. La crono di domani partirà subito con una strada che punta all'insù, con pezzi anche del 18%: non sarà per niente facile. Per questo non ho lasciato nulla di intentato. Sarebbe un grave errore».
Da Ganna a Ganna: non sarebbe male come inizio per questo romanzo rosa
«Il primo capitolo è stato scritto, l'ultimo è ancora da scrivere: sono l'uomo del cronometro, datemi tempo».
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