Gigante da nani Vince la Worley E oggi gli azzurri possono sperare

SchladmingQuesta pista è roba da giganti, ma ieri Tessa Worley ha dimostrato che la tecnica conta più del fisico e della forza. Non arriva a un metro e sessanta la francese, ma ha messo in fila tutte, a cominciare dalla potentissima e favoritissima Tina Maze, per una volta contenta dell'argento, arrivato in rimonta su Anna Fenninger, terza. La slovena dopo la prima manche aveva dato in escandescenze come se fosse ultima e non quarta, la crisi isterica di metà gara però le ha fatto bene e nella seconda è riuscita a risalire, anche se il miglior tempo ancora una volta lo ha fatto la Worley, vincitrice con oltre un secondo di vantaggio.
Anche oggi, fra gli uomini, sulla carta sarà una battaglia da giganti-nani, se pensiamo che Hirscher e Ligety sono fra i piccoli del circuito (più l'austriaco che l'americano, va detto) e che con loro a lottare per il podio saranno il mini francese Fanara e gli azzurri, che tutto sono fuorché grandi e grossi. Ma, come insegna la Worley, su questa pista così ghiacciata la tecnica e l'agilità saranno le armi vincenti e allora ecco il nostro trio meraviglia con Max Blardone, Manfred Moelgg e Davide Simoncelli pronto a sfatare il tabù che non vede un gigantista italiano su un podio mondiale o olimpico dal 1996, quando Alberto Tomba vinse il Mondiale sulla Sierra Nevada. La squadra azzurra schiera come quarto uomo Roberto Nani, un nome un programma, anche lui in effetti non fa parte della categoria marcantoni e anche lui, pur con meno credenziali dei compagni, potrebbe dire la sua.
Ieri non hanno invece recitato da protagoniste le nostre donne, anche se Manuela Moelgg alla fine era soddisfatta dell'11° posto, il miglior risultato della sua tribolata stagione che le dà fiducia per lo slalom di domani e ne conferma le doti di "bestia" da gara: dolore o no, quando bisogna lottare lei c'è. «Soffrirò di sicuro più oggi a guardare mio fratello Manfred, ma lo farò in silenzio!» ha promesso, mentre l'altra veterana azzurra Denise Karbon ha chiuso in un buco non visto della prima manche, peccato perché nel primo e nell'ultimo tratto i suoi tempi erano da podio.

La fortuna anche stavolta non è stata dalla sua visto che dopo l'errore Denny si è ritrovata trentunesima, pochi centesimi in meno e almeno nella seconda manche, partendo prima, avrebbe potuto dimostrare il suo valore. Peccato anche per la Fanchini, out mentre viaggiava con ottimi tempi. Non era giornata. Lo sarà oggi?

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