C'è qualcosa di nuovo in casa Ferrari. Il ritorno alla vittoria di Singapore sta ridisegnando il volto della Scuderia che ora non sarà necessariamente soltanto quello di Charles Leclerc. Enzo, il fondatore, diventato oggi anche personaggio hollywoodiano, sarebbe stato orgoglioso di come la sua squadra ha messo il bene della Ferrari davanti a tutti, anche al proverbiale egoismo dei piloti.
La Ferrari ha disegnato la gara di Singapore dedicando ogni risorsa all'uomo che quel giorno avrebbe vestito la maglia del centravanti. Ma anche il miglior schema non avrebbe portato alla vittoria senza un'esecuzione perfetta come quella di Carlos Sainz che, in più, ci ha messo un po' di suo, concedendo a Norris il Drs per trasformarlo nel miglior alleato contro l'arrembaggio di Russell e Hamilton. Carlos ha corso con la testa di Lauda e il piede di Gilles che a Jarama 1981 tenne dietro un trenino scatenato per tutta la gara. Ma Sainz lo ha fatto con un'intelligenza sopraffina, riuscendo a rallentare il ritmo della corsa per far durare il più possibile le gomme. Nel giro di 15 giorni Sainz ha messo a segno due colpi che potrebbero cambiare la sua vita e quella della Ferrari. Pole e podio a Monza, pole e vittoria a Singapore. È andato a battere Leclerc in casa sua, sul giro secco in qualifica, la specialità del predestinato, sempre che l'aggettivo abbia ancora un senso.
Una delle colpe imputate a Mattia Binotto lo scorso anno, era stata quella di non aver saputo proteggere il suo gioiello e non averlo favorito quando avrebbe potuto (e dovuto) come a Silverstone. Binotto non aveva guardato in faccia a nessuno e pensato solo a far vincere una Ferrari. Si era detto che Vasseur fosse arrivato in Ferrari anche per indirizzare il team verso Charles con cui ha un rapporto che va al di là di quello professionale. Beh, a Singapore, Vasseur ha dimostrato di aver capito perfettamente lo spirito ferrarista: prima viene la squadra, poi i piloti. Certo questa volta la situazione era molto diversa e Sainz si era guadagnato tutto il supporto grazie alla pole position. A posizioni invertite in qualifica, il supporto sarebbe andato tutto a Leclerc, ovviamente.
Se Sainz è stato bravissimo ad eseguire il suo spartito, Leclerc lo è stato altrettanto a recitare da spalla. Lo ha fatto pure con il sorriso sulle labbra nascondendo benissimo il mal di pancia e di cuore. Ma se dovesse diventare un'abitudine come reagirà Charles? Il rischio di perderlo è altissimo.
Certo, ora tocca a lui darsi una mossa e stare davanti a Carlos in qualifica. Tutto parte da lì. A Suzuka avremo una prima verifica e scopriremo anche se la crisi Red Bull è stata passeggera o figlia della direttiva tecnica. Un mondiale già deciso non è mai stato così avvincente.
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