Un giro nel Giro, la lezione di Doris: "C'è anche domani..."

Nel ricordo del fondatore di Mediolanum: la frase del padre dopo un crollo di Coppi, che il giorno dopo...

Un giro nel Giro, la lezione di Doris: "C'è anche domani..."

Treviso. Doveva essere volata, invece è stata fuga vincente, con Dries De Bondt che brucia a Treviso il nostro Affini, Magnus Cort e Gabburo. Oggi si torna a salire, tra Slovenia e Friuli, con Richard Carapaz in rosa e Jai Hindley sempre lì, a soli 3. Ieri ha salutato il gruppo Joao Almeida, fermato dal Covid: Nibali risale un gradino, adesso è quarto, mentre Pozzovivo di gradini ne risale due (dal 10° all'8°), visto che salta anche il filosofo Guillaume Martin.

Ieri si è fatto un «giro nel Giro», in attesa di domani, quando ci sarà il Pordoi e la Marmolada. Un «giro nel Giro» per Ennio Doris (c'era la signora Lina, c'erano i figli Sara e Massimo), che quest'anno è stata la più acuta presenza, con quel «c'è anche domani», scritto sul colletto della maglia azzurra degli scalatori, con tanto di firma. Quel domani che papà Alberto gli auspicò e che Ennio fece proprio, trasformandolo in paradigma e filosofia di vita.

È il 31 maggio 1953. Quel giorno il Giro affronta le Dolomiti: da Auronzo di Cadore a Bolzano. Ennio ha solo 12 anni e con papà Alberto è nel bar di Tombolo. Il padrone del giro è lo svizzero Hugo Koblet. Fausto Coppi il rivale che ha riconosciuto la superiorità dell'avversario. «Sono contento di essere secondo, alle spalle di un così grande campione...». Nelle sue parole c'è la resa. D'altra parte, la scoppola patita il giorno prima è pesante. «Ricordo quel ritorno a casa con il cuore colmo di tristezza soleva raccontare Ennio -. Poi le parole di papà Alberto, che cerca di consolarmi. «Ennio, guarda che c'è anche domani». Guardai mio padre senza proferire verbo».

Il giorno dopo si corre la Bolzano-Bormio: è il 1° giugno. Il Giro propone per la prima volta lo Stelvio. Coppi sembra essere davvero vinto, e poi c'è quella questione d'onore: il Campionissimo ha dato a Koblet la sua parola, non attaccherà. Al via tutto sembra tranquillo, anche se il fido Ettore Milano, avverte il suo capitano: «Fausto, Koblet ha brutti occhi», gli riferisce.

A Prato allo Stelvio, Carrea abbassa la testa e alza l'andatura. Fausto è lì, pronto. Koblet segue Coppi. A 12 chilometri dalla vetta, invitato dal Campionissimo, scatta il «Cit» Nino Defilippis e Koblet perde qualche metro, più che sufficienti a Fausto per mandare in frantumi il patto di non belligeranza: non lo vedranno più «C'è anche domani nasce da questo episodio», ha ricordato ieri nella piazza di Tombolo Massimo Doris. «Ennio è nel mio cuore e in quelli che gli hanno voluto bene», aggiunge la signora Lina.

«È chiaro che non è facile, la sua assenza si sente. Ma io ascolto ancora le sue parole: lievi e benefiche. La piazza di Tombolo piena di amici e appassionati: è quello che avrebbe voluto. Festa nella festa». Giro nel Giro, in attesa del Pordoi: domani.

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