«Grazie all’auto elettrica verso un cambio culturale L’impegno continua»

«Grazie all’auto elettrica verso un cambio culturale L’impegno continua»

Nissan, grazie soprattutto a un paio di modelli giusti al momento giusto (Qashqai e Juke), ha messo a segno negli ultimi anni incrementi di volume e quota. Ma anche chi sta meglio deve fare i conti con un 2012n nel nostro Paese, con il freno a mano tirato. Ne parliamo con l’amministratore delegato di Nissan Italia, Andrea Alessi. «Le vendite dei primi 5 mesi - risponde il manager - proiettano numeri, circa 1,4 milioni di nuove immatricolazioni per l’intero 2012, che sono tanto drammatici quanto difficili da credere. Da un mese all’altro, ogni previsione viene smentita da cifre ancora più basse. I fattori sono in parte psicologici: ci sono clienti letteralmente spaventati dall’idea di comprare un’auto adesso, perché tra aumento dell’Iva e delle accise, superbollo e nuova Ipt, su possesso e utilizzo si è abbattuto un vero ciclone».
Misure che andavano prese?
«Probabilmente sì. Ma si può discutere il modo. Perché il superbollo è stato applicato sulla potenza e non sul costo dei modelli? E per giunta, pure sulle auto vecchie, con il risultato di mandare al tappeto il mercato dell’usato? Mi auguro che qualcuno si stia facendo due conti sul minor gettito fiscale proveniente dal settore auto: va bene l’approccio “liberista” del governo, ma attenzione a non introdurre elementi recessivi...».
Per rilanciare la crescita, all’orizzonte vede nuovi incentivi?
«Quelli per le auto a basse emissioni, come in passato, oggi sono difficilmente pensabili. Sarebbe opportuna, però, una nuova incentivazione al rinnovo del parco circolante: l’Unrae ha formulato al riguardo una proposta ragionevole perché a costo zero, basata su bonus graduati nell’arco di 3 anni».
In questo quadro, come se la cava Nissan in Italia?
«Quest’anno non avremo molte novità di prodotto. Quindi, il nostro target è mantenere il 3,6% di quota del 2011. Ciò significherà una riduzione dei volumi, ma la rete di vendita può tornare senza grossi problemi ai livelli del 2010».
Per gli anni a venire, invece, quali sono le prospettive?
«Al Salone di Ginevra abbiamo presentato due concept car che avranno presto un seguito. La Invitation prefigura una piccola che da metà 2013 sostituirà in gamma la monovolume Note, ma con un ruolo diverso, da vera utilitaria. La Hi-Cross, invece è il prototipo di un crossover di gamma medio-alta che tra 2013 e 2014 andrà a posizionarsi tra Qashqai e Murano».
Nissan, insieme con l’alleata Renault, ha puntato molto per il futuro sulle vetture elettriche. E il suo primo modello a batterie si è imposto all’attenzione di tutti. Ma come si fa a vendere una vettura come la Leaf, certamente costosa per il momento, nell’assenza di incentivi?
«Con la crisi economica, le difficoltà sono aumentate, ma il nostro impegno per innescare un cambio culturale non diminuisce.

Finora, in Italia, la Leaf è stata acquistata da 40 clienti privati, nelle 15 concessionarie qualificate per venderla. Ma guardiamo con fiducia ai numeri globali: dai 5mila del 2010 siamo passati a 20mila lo scorso anno. E per il 2012 puntiamo al raddoppio, a quota 40mila».

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