Dalla guida tecnica ai dubbi su Vettel tutti i guai delle Rosse

Ai tempi di Ferrari certi soprusi non sarebbero passati. In un momento così serve un direttore tecnico carismatico

Dalla guida tecnica ai dubbi su Vettel tutti i guai delle Rosse

Pur con la morte nel cuore, nelle analisi degli ultimi due gran premi, non sono state sottaciute le responsabilità di Maranello nelle sconfitte, di stretta misura in Spagna e con dilatazioni nel Principato. Le difficoltà del momento, però, rendono urgenti alcuni approfondimenti. Il primo - e più grave - è quello della posizione della Ferrari di fronte agli abusi della Fia-Fom in tema di regolamento tecnico, dopo aver denunciato le infrazioni al limite di portata-benzina, che oggi è il rubinetto della potenza. Essendo stato sotto l'ala del grande e indimenticato Enzo Ferrari per quarant'anni, sono sicuro che se simili infrazioni si fossero verificate nella sua epoca - altre ce ne sono state, altrettanto clamorose - si sarebbe scatenata una autentica rivoluzione, come quella dell'omologazione della famosa Le Mans GT. Invece, le pallide ombre adesso ai vertici accettano tutto supinamente, senza fiatare. Questa è la prima, cocente responsabilità.

La seconda riguarda una direzione tecnica che non soddisfa. Bisogna convenire che al giorno d'oggi mancano i grandi progettisti: anche l'ultimo della F1, Adrian Newey, ha dovuto parzialmente lasciare. Alla corte di Maranello bisogna riandare a John Barnard, ma anche Rory Byrne non ha scherzato. Senza spingersi a epoche remote, tipo quella dell'Ing. Lampredi, bisogna sottolineare che l'era dell'Ing. Forghieri è stata strepitosa. Adesso che il team gode dell'opera di molti ingegneri, alcuni veramente d'alto livello, quel che manca è proprio un direttore carismatico e superdotato alla guida, per evitare pericolose dispersioni. Se arrivano, come in questo momento, pneumatici difficilissimi da gestire, con il sospetto degli indirizzi secretati dal codice a barre - nel mio periodo di appartenenza alla Commissione Tecnica di una Fia non ancora Tv, proposi e ottenni il sorteggio-gomme per regolamento! - bisogna usare le maniere forti.

A Montecarlo, oltre ai noti problemi con Raikkonen, ci sono state luci e ombre con Vettel, soprattutto in qualifica. A essere obbiettivi, quando non riescono i cinematismi delle sospensioni e il comportamento-vettura è pessimo, non ci sono che due alternative: o la cattiva regolazione e gestione o l'inizio della parabola discendente del campione. In questo momento, non sembra proprio il caso per il quadri-mondiale, ma quando un pilota denuncia improvvise perdite di grip ai limiti di aderenza (scivolosità denunciate), occorre un direttore tecnico con specialisti di capacità ed efficienza superiori. Qui bisogna valutare attentamente l'intero operato e prendere provvedimenti urgenti.

Il sospetto è anche che il simulatore non presenti i caratteri di eccellenza unanimemente riconosciuti alle apparecchiature di Brackley o di Milton Keines. Ultimamente, il grado di preparazione delle macchine di Maranello ai primi contatti con la pista, nelle prove del venerdì, non è apparso al top e più volte si sono verificati peggioramenti di assetto anche in chiusura di qualificazioni. Per le carenze di affidabilità, occorre molta cautela. La parte finale della direzione della Ferrari richiede anche molto coraggio. Pensate che la Direttiva Tecnica Fia-TD/001-15 Fuel flow sensor impone il controllo della portata, che determina la potenza massima, e predispone una ammonizione via intercom per i trasgressori, con minaccia di cancellazione dei tempi o di squalifica in corsa. Ora, sappiamo dalla riservatissima telemetria che molte macchine varcano i limiti, ma nessuna comunicazione si è mai avuta per le sanzioni, tolto il provvedimento di Melbourne 2014, per il consumo totale, non per la portata. E, allora, un direttore tecnico vecchio stile, ormai in assenza di reclami, cosa deve fare? Deve semplicemente provare a qualificarsi con i valori di portata della Rbr o della Mercedes d'Inghilterra e poi aspettare le reazioni della Fia-Tv.

Basta produrre qualche dato e pretendere qualche file di telemetria altrui, eventualmente da pubblicare in tutto il mondo. E dite al presidente Marchionne di valutare tutti questi elementi, prima di certi proclami, ma anche di passare rapidamente all'azione.

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