Ha già eliminato Lazio, Udinese e Milan E alla Juve ha segnato nella gara d'andata

C'è un vecchio detto che suona più o meno così: mamma li turchi. Ecco, alla Juve devono cominciare a pensarlo. Anche se a differenza della scorso anno, quando toccò al Galatasaray indicare ai bianconeri la porta di uscita dalla Champions, stasera in campo ci sarà un turco solo, Arda Turan, ma non è detto che sia meglio.

Perché il miglior giocatore prodotto dal calcio ottomano nell'ultimo decennio sembra avere un conto in sospeso con le italiane, incrociate in sei occasioni e sempre battute. Accade a Lazio e Udinese nell'Europa League 11/12, al Milan negli ottavi dell'ultima Champions, e alla Juve quest'anno, sconfitta al Vicente Calderon proprio da una rete della barba più famosa della Spagna calcistica. Arda la cura in modo così maniacale da far volare il proprio barbiere di fiducia da Istanbul a Madrid una volta a settimana.

Ma chi pensa di trovarsi di fronte al solito campione viziato è destinato a finire fuori strada, perché se esiste un simbolo dell'Atletico guerriero plasmato da Simeone, questo è Turan. Uno che, considerato il talento di cui madre natura l'ha dotato, avrebbe potuto limitarsi a disegnare calcio aspettando che gli altri corressero per lui. Ma non ha mai funzionato così per questo ragazzo cresciuto tra i vicoli polverosi del quartiere popolare di Bayrampasa (ancora oggi paga le bollette di tutto il palazzo povero nel quale è cresciuto), e che a vent'anni era già capitano del Galatasaray.

La differenza, come spesso accade, la fanno i dettagli. Nel suo caso, un'esperienza apparentemente insignificante nel Manisaspor, 6 mesi in prestito a inizio 2006, solo due partite giocate in campionato. Ma sulla panchina di quel club sedeva Ersun Yanal, una sorta di Zeman turco per l'approccio ultra-offensivo e la capacità di valorizzare i giocatori.

Due sole presenze, appunto, ma sufficienti a convincere il Galatasaray a richiamarlo alla base e affidargli le chiavi della squadra. L'incontro con Simeone lo ha completato, creando un moderno ibrido tra un numero 10 e un mediano duro come un maglio.

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