Hazard vale Diego. E Rakitic De Sisti

Per il sistema "Messi" il più simile a Modric è Babington, argentino del '74

Hazard vale Diego. E Rakitic De Sisti

In carriera, Luka Modric è stato spesso soprannominato il Cruijff croato. Eppure, prestazioni Mondiali alla mano, l'olandese a cui si avvicina maggiormente è l'ex interista Wim Jonk. Lo dice MESSI, che in questo caso non ha nulla a che vedere con il fuoriclasse argentino, ma è semplicemente l'acronimo di Modeled Event Soccer Similarity Index, un programma di confronto di dati creato da FiveThirtyEight, portale Usa che si occupa di analisi statistiche in ambito sportivo, economico e politico. MESSI pesca da un database composto da 5.899 prestazioni di giocatori nelle varie edizioni della coppa del mondo, partendo dal 1966 e arrivando a quella attuale in Russia. Tali performance sono divise in quattro macroaree (difesa, attacco, passaggi & dribbling, altro), a loro volte suddivise in quattro variabili, dai cross effettuati ai falli subiti, dai palloni intercettati ai tocchi di palla nell'area avversaria. I risultati dell'indice sono dunque frutto di un mero calcolo matematico, ovvero la media tra ciascuno dei 16 punteggi, senza distinzione di ruolo. Il modello include tutti i giocatori che, dal '66 a oggi, hanno giocato almeno 30 minuti in un Mondiale, e non consente una comparazione attendibile per i portieri, dal momento che non prevede variabili espressamente legate al loro ruolo.

Così Modric, prima della semifinale contro l'Inghilterra, vantava numeri pressoché identici a quelli di Jonk, mentre ora, olandese a parte, il suo Mondiale si avvicina ancora di più a quello disputato dall'argentino Babington nel '74 e dal nostro Causio nel '78. Tra gli altri big croati, Mandzukic sta tra il coreano Koo Ja-Cheol (un centrocampista, a testimonianza del lavoro sporco svolto dalla juventino) e Lewandowski; Perisic assomiglia al Gotze del 2014, che decise la finale sull'Argentina con il Mariocanazo (un dato premonitore?); Rakitic è un tuttocampista che sembra fatto apposta per mandare in tilt l'elaboratore, visto che il modello lo equipara a tre giocatori diversissimi tra loro quali De Sisti (1970), Rivelino (1974) e Cuadrado (2018).

In casa Francia, le somiglianze sono ancora più imprevedibili. Mbappè rimanda al cecoslovacco Petras (1970), addirittura superiore al francese nel suo pezzo forte, definito take-on (in poche parole, il dribbling riuscito), e nella media gol (ne segnò 2 in 3 partite). Per Pogba la somiglianza è invece con l'uruguagio ex Bologna Perez, ma anche gli altri giocatori affini (tra cui Roy Keane) indicano la nuova dimensione calcistica del centrocampista del Manchester United, meno appariscente ma di un'efficacia rara e preziosa, che molti non sembrano avere ancora capito. Per Griezmann c'è il Cavani visto in Russia, per Kantè invece lo svizzero Vogel, e qui il sistema vacilla: ok per palloni intercettati e situazioni difensive risolte, ma la mancanza di un dato sui chilometri percorsi e la velocità di media in questo caso si fa sentire.

Infine qualche

altro protagonista: Hazard assomiglia al Maradona '82, Kane a Vittek (2010) e Schillaci (1990), Neymar a Cruijff (1974). Per fortuna del brasiliano, il sistema MESSI non computa simulazioni e metri percorsi rotolando a terra.

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