I club: "Draghi ci ascolti, pronti a far slittare la serie A"

Dicono no al 25% di pubblico e chiedono l'ingresso per vaccinati e chi è dotato di green pass

I club: "Draghi ci ascolti, pronti a far slittare la serie A"

Lo spezzatino può tornare nel frigo. L'assemblea della Lega di serie A ha rinunciato al folle progetto per due motivi: Dazn non avrebbe scucito altri milioni mentre la causa (scontata) di Sky per la violazione del bando avrebbe avuto cospicue probabilità di successo. Nel frattempo il vero colpo a sorpresa l'ha realizzato Mediaset che si è aggiudicata per una cifra sostanziosa (48,6 milioni a stagione per tre anni) la coppa Italia e la super-coppa del prossimo triennio bruciando la concorrenza della Rai. Le dimensioni della cifra hanno una spiegazione didascalica: per la prima volta, sarà una edizione vip, con la partecipazione fin dal primo turno, dei club di serie A e serie B al completo più le quattro migliori della Lega-pro. È in sostanza una sorta di super coppa Italia, modellata sullo schema della superlega europea. Perciò la tv del biscione potrà giocare un ruolo da protagonista della prossima stagione. Oltre alla coppa Italia, Mediaset avrà anche tutta la Champions league (i telecronisti Pardo e Callegari, che nel passato hanno lavorato anche per Dazn, hanno firmato un contratto in esclusiva con la tv di Cologno).

Aperte le buste delle offerte, i presidenti hanno poi affrontato il tema scottante dell'apertura al pubblico della prossima stagione. E qui, sull'onda delle dichiarazioni battagliere di De Laurentiis, presidente del Napoli, è partito un dibattito molto acceso e polemico in vista dell'inizio della futura stagione (appuntamento al 22 agosto). In definitiva le società si sono ritrovate compatte sulla stessa linea del Piave: no alla percentuale del 25% di pubblico negli stadi annunciata dal sottosegretario Costa e richiesta invece di aprire a tutti i tifosi vaccinati e dotati del famoso pass.

Sul punto sono andati anche oltre e hanno chiesto, attraverso una nota ufficiale stilata al termine dei lavori, di poter incontrare a stretto giro il premier Mario Draghi per spiegare la ricaduta pesante della pandemia sui bilanci e sulle entrare nelle stagioni 2020-2021. «Siamo pronti a fermare il campionato» hanno ripetuto per far capire che questa volta fanno proprio sul serio.

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