"I gravi incidenti degli ultimi giorni? Voglio una patente per i giovani piloti"

«Tanti progressi nella sicurezza. In F1 per correre serve la superlicenzama in F2 e F3 non c'è. Va introdotta. Chi corre deve fare l'università»

"I gravi incidenti degli ultimi giorni?  Voglio una patente per i giovani piloti"

Monsieur Jean Todt, l'incidente qui a Monza di Peroni in F3 salvato dall'halo. La morte di Hubert in F2, a Spa... Correa che lotta tra la vita e la morte.

«E pensare che quando anni fa ho forzato per introdurre l'halo a protezione della testa, anche i piloti erano contro. Dopo quanto accaduto in Belgio stiamo indagando. C'è un'onda emozionale, lo capisco, ma non bisogna mai dimenticare che le corse e i motori sono pericolosi. Abbiamo fatto tanti progressi, ogni anno chiedo di preparare un dossier su tutti gli incidenti, quelli con gravi conseguenze e quelli no. In tutte le serie. Se pensiamo al ciclismo, negli ultimi 20 anni abbiamo avuto molti meno incidenti gravi e mortali rispetto a quella disciplina. Significa che abbiamo lavorato tanto e saremo sempre al lavoro, voglio che si intervenga ancora su tute, caschi, circuiti. Quanto accaduto a Spa è una sveglia per chi aveva dimenticato che l'automobilismo è pericoloso».

Non crede ci sia anche una componente umana: una nuova generazione di piloti cresciuti ai simulatori che ha una percezione diversa del rischio?

«Macchina o simulatore il pilota non cambia approccio: cerca il massimo sempre. Semmai dobbiamo intervenire sull'accesso alle monoposto. In F1 da anni è richiesta una superlicenza, in serie come F2 e F3 no. Dobbiamo metterla anche lì. E in molte altre. Serve andare all'università dei motori, passare gli esami, per correre ad alto livello».

Il rallentatore in parabolica su cui è decollato Peroni...

«L'abbiamo fatto togliere subito».

Cambiando argomento, Hamilton e la Mercedes stanno battendo tutti i record della sua Ferrari e di Schumi.

«Intanto non è ancora successo. Lewis ha 81 Gp vinti e 5 titoli, Michael 91 e 7. Certo, il sesto è in arrivo...».

Non è un problema come presidente Fia vedere vincere sempre gli stessi?

«Non mi disturbava quando guidavo la Ferrari e trionfavamo noi, non può disturbarmi adesso. In Mercedes sono bravi, li rispetto. Certo, come Fia preferirei una vincitore diverso ad ogni Gp».

Le piace come sta lavorando Liberty media, proprietaria della F1?

«Sì, e collaborare con il loro capo, Chase Carey, è ottimo. Vuole bene alla F1 ed è leale».

Quando la mobilità sarà tutta elettrica, saranno problemi per la F1?

«Ho avuto la giusta vision quando introdussi, nonostante le critiche, i motori ibridi. Non possiamo più permetterci, come accadeva decenni fa, di fare una F1 che ignora i temi che stanno a cuore alla società: appunto l'inquinamento o la sicurezza di cui parlavamo prima. Quando vedo le gare di rally sono terrorizzato all'idea che vengano coinvolti in un incidente degli spettatori. Oltre alla tragedia, decreterebbe la fine di quello sport».

Pensa che F1 e Formula E diventeranno un campionato solo con la diffusione dell'elettrico nelle città?

«La F1 resterà F1 ancora per tanti anni. Non ci sono possibilità al momento di fare di due disciplina una».

Lei è a favore della standardizzazione delle componenti prevista dal 2021?

«Io sono a favore della riduzione dei costi.

Trovo oggi insano spendere 400-500 milioni l'anno e avere mille dipendenti. Il divario tra grandi e piccoli va ridotto per creare belle gare. Io amo tutto della F1, quello che proprio non sopporto è l'ego di chi ci lavora. Nessuno vuole mai fare un passo indietro per il bene comune».

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