Milano - Il nuovo Milan, risorto delle ceneri del derby, è atteso stasera alla prova del muro giallo. Per chi non fosse documentato, trattasi della curva caldissima dei tifosi del Borussia tutta rivestita di giallo che si erge come un gigantesco muro a strapiombo sul prato del Signal Iduna Park. E fa impressione scoprirla da vicino. In passato, a dire il vero, non riuscì a intimidire Alex Del Piero che proprio in quello stadio, e sotto quel muro, firmò il primo dei suoi celebri gol a giro in Champions league con la Juve di Marcello Lippi prima di ripetersi nel mondiale 2006. La stessa impresa, in un dicembre rigidissimo datato 2002, con Silvio Berlusconi e Gerhard Schroeder, i rispettivi premier di Italia e Germania in tribuna, riuscì a Filippo Inzaghi grazie a uno di quei suoi gol di rapina, prova della grande abilità balistica (suggerimento firmato Seedorf). Questa è un'altra Champions ma soprattutto è un'altra stagione del calcio moderno, pieno di sfide ravvicinate una dopo l'altra a tal punto da provocare le educate proteste di allenatori mai polemici tipo Stefano Pioli intervenuto nei giorni scorsi per denunciare il calendario malandrino che lo spedirà a Genova (contro il Genoa) 48 ore dopo il rientro da Dortmund nonostante la sosta successiva del torneo e quindi la possibilità di piazzare il viaggio alla domenica sera invece che al sabato.
Il nuovo Milan è a caccia del primo gol in Champions dopo lo 0 a 0 colmo di occasioni sprecate contro il Newcastle. Per questo motivo la sfida di Dortmund ha già il sapore piccante di un crocevia lungo i tornanti del girone di ferro (Psg il quarto rivale). Il Borussia è uscito dal debutto parigino con zero in condotta e in classifica a tal punto da suggerire al suo tecnico Edin Terzic una significativa strigliata al proprio gruppo. «Dovremo giocare una partita diversa da Parigi, vogliamo essere più coraggiosi» la sua filippica prima di provare a intimorire il Milan («per loro non sarà facile difendere»). Non è ipotizzabile che il Milan provi solo a difendersi, come han fatto i tedeschi al cospetto di MBappé e Hakimi: non è nei suoi costumi tattici. Quello che può condizionare i rossoneri è appunto il clima della serata.
Dev'essere per questo motivo che ieri mattina a Milanello, per prepararsi, Pioli ha guidato l'allenamento facendo ascoltare l'audio dell'incitamento del muro giallo («non dobbiamo aver paura dello stadio» ha detto). Molti dei suoi sono debuttanti, lo stesso Thiaw, tedesco di anagrafe che ha riposato contro la Lazio per averlo fresco nella sfida in terra di Germania.
Forse è anche questa la spiegazione di un altro ricambio a centrocampo dove Adli (due presenze consecutive in pochi giorni tra Cagliari e Lazio dopo un lungo e paziente apprendistato) cederà il posto a Pobega a sinistra con Musah sostituto di Loftus-Cheek e Reijnders guida spirituale e tattica del centrocampo.
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