Gli inglesi perdonano l'Inghilterra: "Grandi comunque, tornate da eroi"

Southgate promuove i suoi: «Tra due anni saremo più forti»

Gli inglesi perdonano l'Inghilterra: "Grandi comunque, tornate da eroi"

Una delusione intensa, pari solo all'orgoglio per una nazionale capace di stupire e di superarsi. Dall'estasi iniziale alla delusione finale: una vertigine di emozioni lunga 120', quanto la semifinale che ha consegnato alla storia del calcio l'ennesimo disincanto inglese. Ma l'Inghilterra, protagonista di un mondiale ben al di sopra delle più rosee aspettative generali, riceverà un'accoglienza trionfale quando sbarcherà a Londra. Anticipata dai titoli, ricolmi di retorica e gratitudine, dei tabloid. "Tornano a casa ma sono tutti eroi", la prima pagina del Sun, imitato dal Daily Star: "Ci avete resi orgogliosi". "Abbiamo vissuto un sogno, grazie Inghilterra", l'apertura scelta dal Daily Express, sullo stile del Mirror: "Eroi, siamo orgogliosi di voi", con la foto dei nazionali inglesi affranti dopo la sconfitta di Mosca.

Tifosi e media concordano nei giudizi lusinghieri per una squadra che, in maniera del tutto inaspettata, è riuscita ad accendere un sogno, che alla vigilia pareva impossibile. Erano 28 anni che i Tre Leoni non arrivavano all'anticamera della gloria: dovranno attendere almeno altri quattro anni per bissare l'unico trionfo mondiale, quello casalingo del 1966. Ieri sera in 30mila si sono dati appuntamento ad Hyde Park per seguire la partita davanti ad un maxi-schermo. Centinaia di migliaia hanno preferito accalcarsi nei pub del Regno, con consumi di birra record. Come l'audience in tv, il più alto evento sportivo di sempre. Un'intera nazione paralizzata per due ore. Fino al gol di Mario Manzukic, che ha interrotto quel dolce incantesimo.

Ora, testa e gambe alla finalina per il terzo posto contro il Belgio, «la partita che nessuna nazionale vorrebbe mai giocare», per usare le parole dello stesso Southgate. «Non ho nulla da rimproverare a questo gruppo di giocatori. Hanno dato tutto, dal primo all'ultimo - il commento del Ct inglese -. Siamo una nazionale giovane che individualmente sarà di certo più forte tra due anni. Ma prima di chiudere questa fantastica esperienza vogliamo onorare al meglio l'ultima partita che ci attende, anche se psicologicamente non sarà facile». Smaltita la delusione, il giorno dopo c'è stato spazio anche per una piccola polemica social. E' bastato un tweet di complimenti alla squadra dell'ex ministro degli Esteri Boris Johnson per suscitare la reazione stizzita di Gary Lineker, ex centravanti della nazionale oggi volto della Bbc. «Orgoglioso della squadra, hanno reso questa nazione orgogliosa. Torneranno a casa con un'accoglienza meritata da eroi», il cinguettio di Johnson, accusato di strumentalizzazione. «Eccoli qui: i politici salgono sul treno del calcio quando gli fa comodo - la replica via Twitter di Lineker -.

Non gli interessa nulla dello sport fino a quando non possono incassare un po' di gloria riflessa. Boris sei noioso». Delusione, rimpianti, ma anche soddisfazione e orgoglio, per una squadra che ha saputo sorprendere, anche di chi - fino a ieri sera - aveva accarezzato il sogno impossibile.

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