Insigne, Belotti & C: l'Europeo batte cassa

Gli attaccanti non rinnovano, Barella vuole di più. Per Chiesa sirene straniere

Insigne, Belotti & C: l'Europeo batte cassa

Era quasi inevitabile che accadesse. Perché, in situazioni analoghe, lo scenario è sempre stato questo: vincere una manifestazione importante regala gioia e procura ricchezza, che però poi presenta il conto. Nel senso che i protagonisti del successo, in sede di rinnovo contrattuale, alzano le loro pretese economiche. Applicato il tutto alla nazionale campione d'Europa, ecco allora che qualche mugugno e qualche attrito comincia ad affiorare qua e là. Pure perché non è che le società italiane nuotino nell'oro: tutt'altro, anzi.

Così, l'Inter si trova in queste settimane a dover gestire non solo il rinnovo di Lautaro Martinez, ma anche quello di Niccolò Barella, più che mai lanciato dopo l'Europeo e un inizio di stagione scoppiettante. Vero che Marotta ha dichiarato che per l'ex cagliaritano (indicato anche come prossimo capitano) è pronta un'offerta che lo porterà a guadagnare quasi il doppio rispetto agli attuali 2,5 milioni che lo legano alla società nerazzurra fino al 2024, vero anche che gli ultimi spifferi indicano la soglia dei sei milioni quella sotto la quale lo staff del centrocampista non intende scendere. La distanza non sembrerebbe incolmabile, ma è un fatto che su Barella abbiano messo gli occhi sia l'Atletico Madrid che il Psg: meglio allora non dare nulla per scontato, vista la potenza di fuoco di certa concorrenza.

Un discorso più o meno analogo potrebbe riguardare la Juventus e Chiesa, lui pure ormai in clamorosa rampa di lancio: a fine stagione scadrà infatti il prestito biennale con cui i bianconeri lo avevano prelevato dalla Fiorentina (3 milioni la prima stagione, altri sette per l'attuale), cui andranno aggiunti i 40 di riscatto (pagabili in tre esercizi) e altri dieci di bonus. Ovviamente non è in discussione il fatto che la Juventus intenda assicurarselo definitivamente, quanto la corte alla quale l'ex viola sarà sottoposto di qui in avanti: già un paio di mesi fa Liverpool e Bayern Monaco avevano messo sul piatto cifre tra gli 80 e i 100 milioni. Prossimamente, chissà: certo gli attuali cinque milioni di stipendio paiono poca cosa rispetto a quanto guadagnato da altri suoi colleghi e che potrebbero essergli garantite per esempio dai nuovi nababbi del Newcastle.

Rimanendo a Torino, c'è poi l'ormai quasi certo partente Belotti: in scadenza di contratto a giugno, non ha ancora risposto all'offerta di Cairo (4 milioni per il successivo quadriennio) e tutto lascia pensare che la sua nuova destinazione sarà Milano, da capire su quale sponda.

Infine, Insigne: anche lui da gennaio sarà libero di accordarsi con chi vorrà, sempre che De Laurentiis non lo convinca prima a rinnovare. Dagli attuali 4,5 milioni o tiraggir vorrebbe passare a 7: United, Milan e la stessa Inter osservano.

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