Insulti razzisti al rugbista Mbandà: ''Chiamato negro ma sarò sempre italiano''

Il giocatore della Nazionale si sfoga sui social: ''Sono letteralmente ferito, deluso e danneggiato moralmente''

Insulti razzisti al rugbista Mbandà: ''Chiamato negro ma sarò sempre italiano''

''Sentirsi dire da cittadino italiano quale sono 'Vattene negro di m...a, tornatene al tuo Paese', mi ha letteralmente ferito, deluso e mi ha fatto riflettere tutta la notte'' si sfoga così il rugbista Maxime Mbandà, vittima di insulti razzisti a Milano.

Un altro caso di razzismo scuote il mondo dello sport italiano. Stavolta a farne le spese è Maxime Mbandà, rugbista delle Zebre di Parma e della Nazionale italiana. Mamma di Benevento e papà medico congolese, nato a Roma e cresciuto a Milano, ha raccontato con un lungo sfogo sui social ciò che gli è successo in strada nel capoluogo lombardo, durante una lite con un automobilista: "Sentirsi dire, da cittadino italiano e mulatto quale sono ‘Va negro di merda, tornatene al tuo paese', mi ha letteralmente ferito, deluso, danneggiato moralmente e mi ha fatto riflettere tutta la notte".

''Dopo anni che non mi succedeva, ho subito un atto di razzismo – ha scritto il giocatore – Giusto appunto due giorni fa, rispondendo ad una domanda, dissi che i miei genitori mi avevano insegnato sin da piccolo ad affrontare gli episodi di razzismo col sorriso, ma questa volta no. Questa volta non erano frasi dette da un bambino che avrebbe potuto semplicemente ed ingenuamente ripetere ció che poteva aver sentito da genitori, altri bambini, televisione o qualsiasi altra fonte. Solitamente cerco di farmi scivolare addosso tutte quelle frasi stupide che vengono passate come barzellette o frasi scherzose riguardante i negri o comunque gli immigrati in generale, ma questa volta no".

I toni poi si fanno più duri: ''Sarò sempre quel ‘negro' che alcune persone ignoranti usano con quel tono dispregiativo e sarò sempre italiano, che la gente lo voglia o no. Sono fiero di essere il risultato dell’unione di due culture diverse e mi batterò sempre affinché vengano rispettati i diritti di cittadino italiano e del mondo miei e di qualsiasi altra persona che abbia una storia analoga alla mia. Spero tanto che alla persona in questione arrivi, anche solo per sbaglio, questo messaggio e che si faccia un esame di coscienza oltre che ritagliarsi qualche momento delle sue giornate per leggere ed acculturarsi per evitare di rimanere nella deficienza, intesa come difetto di preparazione scolastica''.

In ogni modo Mbandà avrebbe deciso di presentare denuncia contro l'automobilista, che lo ha insultato e secondo quanto si apprende, anche tentato di investire con la macchina, oltre che inseguito in un parcheggio, cercando di andargli contro, prima di scappare via.

Non si è fatto attendere il messaggio di sostegno della società Zebre Rugby: "Dopo il triste episodio di razzismo subito ieri, tutta la ZebreFamily é al fianco di Maxime Mbandà per ribadire con forza quanto questi atti d'ignoranza non possano essere tollerati in un paese moderno. L'esempio in campo e fuori fanno onore all'Italia ed alla tua cultura!".

Segui già la nuova pagina Sport de IlGiornale.it?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica