Inter, gli altri passano... È Lautaro la vera certezza

Cambiano i partner da Lukaku a Dzeko fino a Thuram, ma il capitano è in crescita continua tra leadership e gol

Inter, gli altri passano... È Lautaro la vera certezza
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Adesso la missione dell'Inter è riconquistare San Siro: domani il Salisburgo e domenica la Roma. Ma la Champions non è una formalità, Lukaku e Mourinho possono aspettare: gli austriaci hanno già vinto a Lisbona, sparigliando i conti nel girone. Inzaghi ha un unico dubbio e stavolta potrebbe risolverlo a vantaggio di Frattesi su Barella, apparso fra i meno brillanti a Torino. Per il resto, dovrebbe giocare l'Inter migliore, col rientro a tempo pieno di Dumfries e Bastoni. Dove non esistono dubbi è ovviamente in attacco, e non solo per mancanza di vere alternative: chi oggi potrebbe pensare di dividere la ThuLa? Già 14 gol e 6 assist in campionato, che diventano rispettivamente 16 e 9 contando anche le 2 partite di Champions. Finché reggono, Inzaghi va in carrozza. E l'anno scorso Lautaro ha giocato, dall'inizio o subentrando, tutte le 57 partite dell'Inter.

Lautaro è la conferma, Thuram la sorpresa, ma qualche merito è giusto darlo anche all'allenatore, che è riuscito a trovare la giusta alchimia anche fra questi due attaccanti. «È il mio Messi», dice Marotta di Lautaro, che Messi non è, ma certamente è il leader della squadra. Da spalla di Lukaku, di cui nell'anno dello scudetto di Conte sembrava inseparabile gemello, il Toro Martinez è cresciuto ogni volta di più, nel rendimento e nel carisma. «La fascia lo ha ulteriormente responsabilizzato, è il nostro valore aggiunto», dice Inzaghi.

E i numeri non potrebbero essere più chiari: nei 2 anni di Conte, Lautaro ha segnato 31 gol in campionato e 40 in assoluto, nei primi 2 di Inzaghi, 42 in campionato e 53 in assoluto. Cioè più gol con Dzeko che con Lukaku. Arriva Thuram e il trend resta lo stesso: già 11 gol in 9 partite di campionato, una media dopata dal poker di Salerno e una proiezione che lo porterebbe addirittura oltre il record di Higuain e Immobile, entrambi a 36 gol nei campionati a 20 squadre, 38 partite. «Ricordo bene quelli di Ciro, li ha segnati con me», sorride sornione Inzaghi.

Gli altri passano e vanno, tornano e rivanno: Lautaro è la vera certezza dell'Inter, contratto fino al 2026 e tanta voglia di rinnovarlo. Tutto ruota intorno al Toro, che ogni anno cambia partner e ogni volta è più forte.

Solo ai tempi dell'ultimo Icardi e di Spalletti ha giocato poco e segnato meno: era giovane e appena arrivato, soprattutto era diverso il modulo offensivo, che allora prevedeva un solo vero attaccante. Chissà cosa sarebbe oggi l'Inter se al posto di Sanchez e Arnautovic a tornare fosse stato Maurito.

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