Inter, Inzaghi e i nodi da sciogliere subito: Mkhitaryan, Acerbi ed errori individuali

Inzaghi e i nodi da sciogliere subito: Mkhitaryan, Acerbi ed errori individuali

Inter, Inzaghi e i nodi da sciogliere subito: Mkhitaryan, Acerbi ed errori individuali
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Un indizio, non ancora una prova. Ma l'impressione è che quest'anno per l'Inter non sarà una passeggiata di salute, come suppongono quelli che sommano i nuovi acquisti Taremi e Zielinski alla squadra che ha vinto il campionato con 19 punti in più della seconda. Inzaghi lo ripete da un mese, eppure il pareggio di Genova ha fatto male e sorpreso anche lui, incredulo prima ancora che arrabbiato per i 2 gol concessi all'ottimo avversario. E non certo per una ragione statistica: l'anno scorso, l'Inter giocò 6 partite prima di incassare 2 gol, stavolta ne è bastata una.

Facile puntare il dito contro la difesa, la disattenzione di Sommer e l'ingenuità di Bisseck, anche se in realtà si è trattato di 2 errori tecnici. La verità è che (quasi) tutta l'Inter ha giocato molto peggio rispetto alla media delle esibizioni che sono valse la seconda stella. Da Lautaro a Calhanoglu, troppi giocatori hanno steccato il debutto ufficiale in campionato.

Colpa della preparazione, probabilmente. Europei e Coppa America hanno disallineato la partenza in tutte le squadre e un meccanismo quasi perfetto come quello dell'Inter, forse ne ha risentito più di altri, anche se il discorso non vale per uno dei peggiori in assoluto, lo spento Mkhitaryan, che in nazionale non è andato e che è tornato con Inzaghi dal primo giorno di lavoro. Insostituibile nello scacchiere tattico dello scudetto, l'armeno rischia il posto già da sabato prossimo, visto lo scalpitante Frattesi, che francamente sembra difficile possa passare un'altra stagione in panchina, all'ombra dei titolari. Inzaghi finirà per trovargli un posto.

Oggi però la coperta sembra corta in difesa, anche perché Acerbi viaggia ormai verso i 37 anni ed è reduce da un intervento chirurgico per guarire dalla pubalgia. A Genova è stato il peggiore dei difensori in campo, anche se è stato più facile evidenziare le colpe di Bisseck (che sul primo c'entra zero, detto per inciso) e il più nervoso nel post partita, trattenuto dai compagni per evitargli rissa e grane disciplinari.

Non è un caso che dopo Inzaghi alla vigilia, anche Bastoni negli spogliatoi di Marassi abbia evidenziato la necessità di irrobustire subito il reparto.

Marotta e Ausilio sono al lavoro, ma il budget è sempre lo stesso, cioè zero, e anche i 5/6 milioni per iscriversi alla corsa per il giovane argentino Palacios potrebbero essere un problema. A zero c'era la possibilità di prendere l'ex Torino Rodriguez, ma Oaktree ha detto no, troppo vecchio (32 anni). A Inzaghi il lavoro non mancherà nemmeno quest'anno.

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