Ci sono partite talmente importanti che quasi non serve prepararle, tanto i giocatori sanno già tutto. E quella che l'Inter disputerà stasera contro lo Shakthar potrebbe rientrare in questa categoria. I nerazzurri arrivano come meglio non potrebbero a questa gara che, dopo dieci anni di attesa, potrebbe finalmente regalargli l'accesso agli ottavi di Champions League. Eppure, tra Psv, Barcellona e lo stesso Shakhtar, nelle ultime tre stagioni l'Inter ha sempre fallito queste sfide europee da dentro o fuori.
Inzaghi non vuole imitare i suoi predecessori e, sebbene si tratti della classica partita che si prepara da sola, non vuole rischiare, curando in maniera maniacale anche il minimo dettaglio. Del resto, Simone l'aveva già detto al termine della vittoria contro il Napoli: «Quella di oggi era una partita chiave, anche se la partita più importante è quella contro lo Shakhtar». E il tecnico nerazzurro ha rincarato la dose anche in conferenza di vigilia: «La qualificazione è importantissima, al di là dei problemi e dei giocatori. Il nostro obiettivo era riportare l'Inter agli ottavi, siamo a buon punto ma manca ancora tanto. Domani per noi sarà una partita decisiva e sappiamo che è tutto nelle nostre mani».
Inzaghi non si nasconde ed è consapevole di giocarsi una bella fetta di stagione, visto che l'Inter (e le casse della società) non può permettersi l'ennesima eliminazione dalla Champions. In caso di vittoria (e contemporanea non vittoria dello Sheriff con il Real), sarebbe matematicamente agli ottavi, cosa che non succede dal 2011-2012. L'ultima volta che i nerazzurri hanno superato il girone, Moratti era presidente, Ranieri l'allenatore, Zanetti il capitano e l'unico della rosa ancora presente oggi era Ranocchia. Insomma: una vita calcistica fa.
Per l'Inter, dunque, la sfida con De Zerbi è un appuntamento con la storia, che non si può assolutamente fallire per continuare quel famoso processo di crescita. La squadra arriva da un «ottimo percorso», come ha sottolineato Inzaghi, ma ora serve qualcosina in più e magari può darla proprio lui: «Ogni allenatore ha le proprie idee, io ho avuto la fortuna di trovare un ottimo ambiente che mi ha accolto alla grande dal primo giorno. Con il mio staff, sto cercando di trasmettere alla squadra i miei concetti».
Contro gli ucraini, però, l'Inter si presenta con parecchi acciaccati, oltre agli assenti De Vrij e Sanchez. Inzaghi però dovrebbe affidarsi alla stessa squadra che ha battuto il Napoli, con il solo Dzeko al posto di Correa.
A prescindere da chi giocherà, comunque, l'allenatore interista si aspetta il massimo, perché un risultato negativo potrebbe avere conseguenze catastrofiche sull'intera stagione. Tutti lo sanno, a tal punto che è una partita che quasi non serve preparare.
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