"Per tanti interisti è stato un ritorno al passato, di colpo ti sei risentito coinvolto in pieno nella storia di una volta. Nel fatto di essere vittima di situazioni strane", parola di Massimo Moratti che l'Inter la tiene stretta nel cuore.
Fantasmi del passato che ritornano
A margine di un'incontro che lo ha visto protagonista all'Istituto nazionale dei tumori di Milano ha anche aggiunto: "Partite come quella di sabato ti fanno essere ancora più interista. È stato eroico mantenere la partita in quel modo fino all’85’ e quindi forse si poteva riuscire a farlo per altri 5'".
L'ex presidente trova anche il tempo per una critica nei confronti di Luciano Spalletti, in merito alla sostituzione di Icardi nel match con la Juventus: "Il tecnico avrà avuto tutte le ragioni per poterlo fare, e io non sono l'allenatore. Ma forse agli occhi di un tifoso quel cambio lì ha tolto un po' di valore e di carattere alla squadra. Naturalmente ci sono state tutte le vicende che possono capitare in queste partite, quello che mi dispiace è che alla fine comunque stavamo vincendo, forse mantenendo lo stesso spirito e gli stessi giocatori avremmo portato a casa la vittoria".
E in merito ai bianconeri rivela: "La delusione più profonda? Sicuramente quella sfida contro la Lazio il 5 maggio 2002". E spiega anche perché è arrivato a cedere il club: "Le cessioni a volte le fai perché devi farle". E parlando di passato qualche rimpianto degli anni neroazzurri viene a galla: "L’acquisto che avrei voluto è Cantona, come sanno tutti, e avremmo vinto subito. Un mio errore all’inizio è stato badare poco alla difesa, ho preso molte promesse ma serviva gente esperta. Quando abbiamo preso Samuel siamo andati a posto".
Var o non Var?
Idee chiare per Moratti: "Giustissima la sua introduzione, si è visto nelle sfide di Champions quanto manchi. Con tutto questo dietro il Var c'è una persona e quindi anche quella può non vedere nella stessa maniera di qualcun altro. Ho vissuto con molta ansia Inter-Juve. Il fallo di Pjanic faceva parte di quella guerra che c'era in campo, mi sembrava che ogni momento fosse quello buono perché accadesse qualcosa di nuovo. Poi c'è stato un altro fallo su Cancelo. Ci sono molte cose che non quadrano".
E precisa: "Non prenderei quello che è successo nel '98 come termine di paragone rispetto a sabato scorso. Posso dire che ho visto di nuovo le immagini di allora e non capisco come Ceccarini abbia potuto dire che era fallo di Ronaldo", come si legge su La Gazzetta dello Sport.
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