Otto punti in 5 partite, ritmo che non ti porta nemmeno in Europa League. Eppure stasera, in quella corsa al secondo posto che somiglia tanto al ciapa no (gioco di carte dove vince chi non prende), l'Inter potrebbe trovarsi appaiata alla Lazio, alle spalle della Juventus. Le basterà battere il Torino, impresa che sulla carta non sembra complicata nemmeno per una squadra sfiduciata come quella nerazzurra. Che poi alla fine, seconda possa arrivare l'Atalanta è un discorso altamente probabile e da verificare nelle prossime giornate, soprattutto l'ultima, quando la banda Gasp ospiterà l'Inter.
Vigilia ovattata in casa nerazzurra, Conte sempre protetto dalle domande della tv di famiglia e non già da un confronto pubblico che manca sostanzialmente da febbraio. E anche così che possono uscire le voci degli ultimi giorni, che certo bene non fanno alla serenità di una truppa già scossa dagli ultimi negativi risultati. Il futuro non è un argomento per Inter TV. «Dobbiamo limitare gli errori individuali, che nelle ultime partite hanno penalizzato le nostre prestazioni», prova ancora una volta a spiegare il tecnico nerazzurro. «La strada è quella giusta: quella del gioco e del ritmo».
Stasera Conte dovrà fare a meno del suo pupillo Lukaku, uscito malconcio a Verona. Andrà in panchina, ma probabilmente per fare numero e paura agli avversari. Spazio a Martinez e Sanchez, che in coppia hanno fatto spesso bene. L'argentino cerca il gol del riscatto, che potrebbe regalargli un po' di serenità e un finale di stagione migliore di questo scorcio post pandemia. Il cileno, col prestito prolungato fino ad agosto, non dispera di convincere l'Inter a trattare con lo United per un'altra stagione: anche a Verona è stato tra i meno peggio, non averlo praticamente mai avuto prima dell'interruzione resta una delle grandi recriminazioni di Conte. Dietro i 2 attaccanti, torna titolare Eriksen. In difesa rientra Bastoni (per Godin). Candreva e Young favoriti per le fasce.
La grana del fine settimana si chiama Brozovic, fermato dalla polizia nel cuore di Milano, nella notte tra venerdì e sabato, per eccesso di velocità, dopo aver bruciato un semaforo rosso. Positivo all'alcoltest, gli è stata ritirata la patente. La multa più salata la prenderà però da Zhang, certo non contento, così come Conte, che però nemmeno stasera può fare a meno del croato. Anzi, l'infortunio di Vecino appena rientrato e già rotto rende obbligatoria anche la settima presenza consecutiva in campionato di Gagliardini, uno dei più negativi del momento, ma almeno uno dei pochi giocatori sani. Barella è ancora fuori e così Sensi, Borja Valero stanco.
Se Conte non perde occasione per lamentarsi pubblicamente di come è stata costruita la squadra, prima o poi la società dovrà chiedergli conto del mare d'infortuni che ha travolto la stagione nerazzurra, anche prima del covid.
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