Il bicchiere mezzo pieno sono le 3 vittorie in una settimana, quello mezzo vuoto sono altri 2 gol concessi agli avversari, già 9 in totale in campionato, come l'anno scorso nell'intero girone di andata. Simone Inzaghi entra nella seconda sosta del campionato soddisfatto solo a metà. L'Inter perfetta della scorsa stagione non c'è ancora, se mai ci sarà. In compenso sembra aumentata la concorrenza, anche se l'ultima vittoria è valsa il sorpasso alla Juventus ed è servita a tenere la scia del Napoli in fuga. Insomma, non sarà semplice ripetersi e proprio il tecnico è stato il primo a dirlo, prima che tutto cominciasse. Per questo, non è detto che la sosta basti per correggere errori che sembrano ripetersi, anche perché come sempre in queste occasioni, mezza squadra è già volata in ogni parte del mondo.
Anche per la ThuLa vale il discorso del bicchiere pieno a metà: quando fa bene uno, l'altro lo guarda. Sabato sera è stato nuovamente il turno di Thuram, decisivo con 3 gol e aggregatosi alla Nazionale di Deschamps col problema al tendine che l'ha costretto a uscire zoppicando ben prima che la partita finisse. Lautaro invece è rimasto in campo fino all'ultimo istante, alla ricerca quasi disperata del gol e poco prima che la partita finisse ha fatto anche arrabbiare Inzaghi, cercando un'improbabile conclusione da fuori area, anziché gestire il pallone, aspettando il fischio finale. Così, palla agli avversari e possibilità di ultimo contropiede per il Torino: un eccesso di egoismo che poteva costare carissimo e che male si coniugava col momento della partita. Un giocatore ormai esperto come il capitano avrebbe dovuto capirlo. Per questo il rimprovero di Inzaghi è stato secco, per quanto sfuggito ai più.
Quel che conforta il tecnico, cui da 2 partite quel che resta della curva Nord non dedica più il coro ad personam, è avere ritrovato l'efficacia del gioco offensivo, con 10 gol in 3 partite, nonostante un mare di occasioni ogni volta sbagliate. La squadra cioè subisce, ma è tornata a creare con regolarità e quindi può provare a vincere segnando un gol in più degli avversari, anziché preoccuparsi di subirne uno in meno. Che sembra la stessa cosa, ma non lo è. Il saldo rispetto alla scorsa stagione resta negativo (16 gol segnati contro 19) ma è evidente che il raffronto con l'ultimo campionato vada da una settimana all'altra sbiadendo, proprio per l'eccezionalità di quei numeri.
La sosta dovrebbe ridare a Inzaghi anche Nicolò Barella, che salta la Nazionale e che alla ripresa contro la Roma (domenica 20, stadio Olimpico) potrebbe giocare almeno uno scampolo di
partita, per essere poi titolare in Champions League (in casa dello Young Boys). Quasi pronto anche il canadese Buchanan, che in Italia non si è praticamente mai visto, ma di cui i compagni di squadra raccontano mirabilie.
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