Cambio di bandiera. Sarà Michela Moioli a guidare la pattuglia italiana nella cerimonia d'apertura dei Giochi invernali di Pechino. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ieri mattina ha comunicato la nomina alla prima olimpionica azzurra nella storia dello snowboard. Moioli, inizialmente, era stata scelta come alfiere della cerimonia di chiusura ma ora sostituirà l'amica Sofia Goggia, infortunatasi domenica a Cortina. La stessa Goggia le ha fatto l'in bocca al lupo: «Ricordo una sua frase sul desiderio di portare la bandiera che mi confidò nel 2018. Ci siamo parlate in queste ore, mi ha detto che la porterà con altrettanto orgoglio. Sono contenta sia Miki a farlo, vista anche l'amicizia che ci lega».
Michela, che effetto le fa aver preso il posto di Sofia?
«È una grandissima emozione, un mix di emozioni. Se da una parte sono orgogliosa del ruolo che mi è stato dato, dall'altra sono dispiaciuta per quello che è successo a Sofi. Il giorno della cerimonia la penserò e sicuramente sfilerò anche per lei. È come se mi stesse passando questo testimone».
In comune voi due avete i tanti infortuni.
«Sì, io alle Olimpiadi di Sochi caddi e mi ruppi il crociato del ginocchio destro in finale. Ma lei ha avuto molti più infortuni di me ed è sempre tornata più forte di prima. Sono convinta che Sofia riuscirà a tornare in tempo per difendere l'oro olimpico vinto a PyeongChang nella discesa».
In Corea c'erano mamma Fiorella e sua sorella Serena. Questa volta ci sarà la bolla.
«La cosa che più mi dispiace è che non ci potrà essere la mia famiglia. Per il resto non è un problema: noi dello snowboard siamo abituati alle gare silenziose e a non avere tanto pubblico. Quello non mi pesa».
Difenderà l'oro di 4 anni fa, ma questa volta le gare saranno due. Oltre alla prova individuale, infatti, debutterà la mista.
«Sono stracontenta che ci sia questa gara in più. Abbiamo lavorato bene, sono in forma, in snowboard mi muovo bene, sono dinamica nelle partenze, cosa che fino a poco tempo fa era il mio punto debole. Ho messo insieme tutti i pezzi che mi mancavano. Vediamo. Di certo darò tutto».
In che cosa Michela Moioli è migliore delle altre?
«La grinta, la voglia di vincere e stare davanti alle avversarie. È un qualcosa che hai o non hai, e io ce l'ho. Mi aiuterà sicuramente nei momenti di difficoltà».
Come quelli che ha vissuto la sua terra durante il lockdown del marzo 2020. Sente la spinta della sua Alzano verso i Giochi?
«Sarebbe bello poter dedicare alla mia terra una medaglia. Quello che è successo qua ha segnato tutti, ci ha resi più uniti qui a Bergamo, ci ha segnato e mi ha segnato (per il coronavirus Michela ha perso sua nonna Camilla, ndr).
È stato difficile, ed è difficile tuttora preparare un'Olimpiade senza poter abbracciare la mia famiglia, mia sorella, le mie nipotine, perché devo stare attenta al virus. Devo isolarmi e non posso fare altro. È così per noi atleti e bisogna avere un po' di pazienza».
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