«Esonerare Pioli? Non sono d'accordo: Stefano conosce bene l'ambiente e la squadra che ha sottomano. Se uno anche cambia l'allenatore, non è che improvvisamente fa tanti gol e diversi giocatori diventano più forti di quelli che sono. L'organico resta quello, soprattutto davanti dove c'è qualcuno non all'altezza». Parola di Enrico Albertosi. L'ex portiere rossonero del Milan della Stella esce a valanga sulle critiche che stanno investendo il tecnico parmigiano, ponendo l'accento sulle scelte di mercato della società. Chi meglio di lui anche per giocare la sfida di stasera in Champions tra Milan e PSG, in cui ci sarà per la prima volta il ritorno di Gigio Donnarumma da avversario a San Siro.
Come lo vede questo Diavolo?
«Non è un bel momento per il Milan. Nell'arco di un campionato succede, soprattutto se hai fuori tanti giocatori per infortunio. In più contro l'Udinese hanno trovato un portiere come Silvestri davvero bravo. L'assenza di Pulisic ha pesato tanto. Senza di lui il Milan perde molto, ma non può essere una giustificazione per la prestazione sconcertante di sabato: hanno giocato malissimo».
Stasera ci sarà il ritorno di Donnarumma a Milano. Lei che era un portiere di grande personalità come avrebbe reagito all'infuocato clima di San Siro?
«Ci sarà un'accoglienza feroce per Gigio. Un consiglio? Non pensarci troppo. Quando giochi durante la partita i fischi non li senti più: il peso da sopportare sarà soprattutto nel riscaldamento, ma son convinto che non si farà influenzare».
Domanda secca: meglio Maignan o Donnarumma?
«Per me alla fine Donnarumma resta più forte. Punterei tutta la vita su di lui. Oltre che più giovane vedo nell'italiano maggiori potenzialità di crescita. Gigio è straordinario nello scatto che ha tra i pali: pur essendo alto fa parate rasoterra difficilissime; mentre Maignan deve migliorare nelle uscite, che sono un po' il suo punto debole».
Lei avrebbe lasciato il Milan per il PSG?
«No. Donnarumma ha sbagliato ad andar via dal Milan, questa mossa ha rallentato la sua crescita al netto dei tanti soldi che prende. A Milano sarebbe stato un leader per 20 anni, pur guadagnando di meno».
Prima ha messo sotto accusa l'attacco. Allude a Jovic?
«Contro l'Udinese è stato ancora una volta uno dei peggiori in campo. L'aveva già dimostrato alla Fiorentina che non era un fenomeno. Ingaggiare una terza punta come Jovic, che aveva combinato poco a Firenze significa prendere uno che difficilmente farà dei gol. Un grosso errore».
Cos'altro rimprovera alla dirigenza rossonera?
«Non aver tenuto Brahim Diaz: spesso risolveva la partita da solo...».
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