Dopo le infinite emozioni di un Brasile-Cile il cui vincitore è emerso solo dopo i rigori, il "Mondiale dei Mondiali" propone un altro ottavo completamente a tinte sudamericane che promette giocate e grande agonismo.
Da una parte i nostri giustizieri, quell'Uruguay che, dopo la vicenda Suarez, promette, anche dalle dichiarazioni dei protagonisti della Celeste, ancora più battaglia; dall'altro una Colombia, dominatrice del gruppo C con 3 vittorie su altrettante partite, dove ha segnato una media di 3 reti a gara e sprecandone almeno altrettante. Cafeteros stasera favoriti, anche se la storia racconterebbe altro. Per gli amanti della cabala, infatti, sui 38 precedenti, 18 i successi uruguaiani, 9 pareggi e 11 le affermazioni per i Colombiani. Ancora più netto il dominio se ci si limitasse agli ultimi confronti, con solo 1 vittoria ed un pareggio per l'undici di Pekerman nelle ultime 8 occasioni. Un unico precedente Mondiale, anche se risalente a più di 50 anni fa, con il mondiale cileno del 62' che registrò la vittoria per 2-1 sempre ad appannaggio della Celeste
Gara che inizia con la Colombia a fare il match grazie ad un Cuadrado che pare ispirato come nelle giornate migliori e che costringe al fallo gli Uruguaiani tre volte nei primi 2 minuti. Anche il Matador, in copertura, a fermare con le cattive il lanciato Zuniga, suo ex compagno in maglia napoletana. Uruguay che, con il passare dei minuti, controlla con maggiore serenità le avanzate dei Cafeteros, ma al quarto d'ora il taccuino racconta solo di occasioni colombiane. Prima con un calcio da fermo di Rodriguez che chiama all'uscita Muslera, 2 minuti dopo con un tracciante di Cuadrado su punizione dai 30 metri che trova il colpo di testa di Yepes di poco alto; infine, sempre da fuori, con una conclusione di Zuniga che l'estremo della Celeste controlla in due tempi. Nel dato del possesso di palla il riassunto della partita, con gli uomini di Pekerman che hanno il 65% contro il desolante 35 della Celeste. Per vedere l'Uruguay occorre attendere quasi il 20', quando un lancio del solito Godin trova in aerea Cavani in leggero ritardo. Un minuto e su corner dall'altra parte grande elevazione di Jackson Martinez, con il colpo di testa dell'obiettivo napoletano respinto (con una mano? ) da Godin, onnipresente.
Colombia padrona del gioco ma, complice la difesa di Tabarez, costretta a provare la conclusione da fuori, non riuscendo ad entrare centralmente. Nell'unica occasione in cui ci riesce il vantaggio dei Cafeteros alla mezz'ora. Su suggerimento per James Rodriguez, bravissimo il fantasista del Monaco, al limite dell'area, a stoppare di petto, girarsi e, senza che la palla cada a terra, realizzare con un grande sinistro sotto la traversa. Colombia in goal, per un vantaggio più che meritato. Per il giocatore votato dalla Fifa migliore della prima fase, la consacrazione definitiva e la quarta rete personale. Uruguay ora costretto ad uscire dal guscio e gli uomini di Tabarez saprebbero anche provarci, come si vede, due minuti dopo lo svantaggio, con Cavani ancora nei panni del suggeritore con un cross che vede Sanchez salvare sull'attaccante della Celeste. Uruguay più propositivo che si rende ancora pericoloso, prima con un calcio di punizione dal limite di poco alto su battuta dello stesso Matador e poi con una bella conclusione del laziale Gonzalez che trova Ospina alla respinta.
Colombia meritatamente in vantaggio con il suo giovane gioiellino, divenuto, come Rivaldo e Ronaldo nel 2002, uno dei pochi giocatori a siglare 4 reti nei primi 4 match. Uruguay troppo attendista, uscito dal bozzolo solo dopo lo svantaggio, ma non può andarti sempre bene giocando solo in difesa per poi ripartire. Per la squadra di Tabarez, a proposito di contropiedi, ora anche la necessità di inseguire il pareggio, senza prestare il fianco alle folate di Cuadrado e compagni.
Squadre in campo con gli stessi 22 e l'Uruguay non ha tempo di cercare l'1-1, che si trova sotto. Protagonista il solito James Rodriguez, che realizza la sua personale doppietta, salendo a 5 reti, ora capocannoniere del Mondiale. Rete bellissima anche per la costruzione, con una serie di passaggi dei Colombiani che portano Armero al cross per Cuadrado che, sul secondo palo, fa ponte indietro per la conclusione del numero 10 dei Cafeteros ed è 2-0. Tabarez costretto a correre ai ripari con l'ingresso contemporaneo di Stuani e l'ex bolognese Gaston Ramirez, fuori uno spento Forlan, arrivato a fine corsa di una gloriosa carriera e l'ex nerazzurro Alvaro Pereira. Uruguay, però, che riesce a rendersi pericoloso solo con un paio di conclusioni dalla distanza, con Alvaro Gonzales e "Cebolla" Rodriguez, sempre attento Ospina. Tra un fallo e l'altro Tabarez inserisce anche il palermitano Hernandez, per una Celeste che fa fatica a costruire. Ultimi minuti con i giustizieri degli Azzurri, comunque, avanti con il cuore e, complice una certa stanchezza dei Colombiani, più pericolosi, prima con Stuani, poi sempre con Rodriguez e infine con una bella conclusione di Cavani che obbliga Ospina alla respinta difficile. Colombia che, in questi ultimi minuti, si limita a controllare e salvare le gambe dalla rabbia uruguaiana. Finisce così per la vittoria più che legittima di una bella Colombia, generoso l'Uruguay ma non basta sempre..
Colombia avanti e ora attesa dal quarto di finale, storico traguardo per i Cafeteros, con i padroni di casa. La squadra di Pekerman con Falcao in avanti e, probabilmente, un centrale di livello (difficile pensare che con uno Yepes agli sgoccioli di carriera e Zapata, due discreti difensori ma poco più, si possa alzare una Coppa) questo Mondiale poteva giocarselo sino in fondo e anche così darà filo da torcere ad un Brasile che, però, di fronte a Cuadrado & C. dovrebbe trovarsi paradossalmente più a proprio agio che con il Cile. Uruguay eliminata e che, probabilmente, tirerà fuori l'alibi Suarez, ma, difficilmente anche con il Pistolero, la Celeste sarebbe andata avanti, anche se Cavani in nazionale non è il Matador di Napoli.
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