«Volevo tornare in Nazionale, glielo avevo detto a Spalletti. Non si preoccupi torno e così sono di nuovo qui. Per questo sono molto contento». Certi amori fanno giri strani...
Jorginho e la Nazionale pareva una storia finita e pure male. Dopo un Europeo vinto con Mancini, sono arrivati quei due maledetti rigori sbagliati con la Svizzera, in gare diverse, che hanno condannato di fatto l'Italia allo spareggio di marzo 2022 con la Macedonia del Nord. La vicenda è nota, seconda spedizione fallita al Mondiale. «Ma io non ho blocchi mentali, se capita un rigore lo tiro, però non dipende da me».
Il regista si è rilanciato con l'Arsenal: «Spalletti vuole che controlli la squadra, la tenga compatta, per realizzare il gioco positivo che abbiamo in mente». Il suo ritorno diventa provvidenziale complici l'infortunio di Locatelli, tornato a casa, e un Cristante non al meglio, anzi. Trattasi dei due giocatori che si sono alternati in cabina di regia finora nelle nazionali firmate da Spalletti. I confronti col campionato inglese sono sempre attuali: «Magari in Inghilterra c'è più intensità, è un fatto di cultura. In Italia è una partita a scacchi. Loro si buttano in avanti. La nazionale inglese è favorita per la vittoria all'Europeo, ma il talento non basta».
Jorginho si sente carico: «Ho ancora tanto da dare
alla Nazionale e spero di rivivere le belle sensazioni dell'Europeo. E un giorno mi piacerebbe tornare a giocare in Italia». Spalletti lo voleva ad ogni costo e lui non si è fatto pregare. Appuntamento al prossimo rigore.
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