Ma chi c'è dietro Josè?
Qualcuno che si nasconde ma esiste, è quello del «Ma io non sono un pirla», per dirne una per tutte. Il giro sullo scooter non è male, poi Josè sa sempre cosa farne e come fare per prendersi l'oscar del miglior attore protagonista, intelligenza super, magari tatticamente non un fenomeno ma per il resto fantastico, studio degli avversari da primo in classifica. Adesso sfida il Siviglia, lo sfida lui, gli altri pedine che muove, stressa l'avversario, non gli da riferimenti, quali contromisure può prendere Josè Luis Mendilibar, che Roma mette giù lo Special che toglie, mette, e fa credere il contrario?
Adesso pare ruotare tutto attorno a Dybala, il diversivo di giornata. La Joya è in una bolla con un sentinella fissa che non gli fa neppure alzare la forchetta per alimentarsi, lo vestono e lo svestono due ancelle fidate, fa l'allenamento ma col divieto di toccare la palla, manca poco che venga installata una piattaforma elevatrice per farlo salire sul pullman perché Josè ha fatto sapere che farà di tutto per portarselo con se a Budapest. Su questo ha già dato ampie dimostrazioni, con lo United lo ha fatto con Paul Pogba, gioca anzi no, poi il francese è stato decisivo in finale contro l'Ajax. Chi gioca è pronto a dare un braccio per lui, Maicon l'ha detto e Lucio era pronto a morire, prodigi, circonvenzione di capaci, esagerazioni, tutto in novanta minuti e spazzola di una finale. Wijnaldum gioca? Abraham fa l'unica punta o c'è anche Belotti lì davanti a prendere calci e una manciata di falli che fanno rifiatare?
Dybala non parte titolare da un mese e mezzo, Josè ha detto che gli bastano una ventina di minuti, quello quando entra segna, e se vai ai rigori è un centro sicuro anche con la caviglia sinistra ingessata. Le ultime notizie lo danno pronto, ha svolto l'allenamento con il resto della squadra ma quando è iniziato il lavoro pesante Josè lo ha legato a un palo, niente carichi e la partitella l'ha vista da bordo campo. Ci aveva già pensato Palomino ad arrotargli per benino la caviglia e dietro la Roma picchia, certe abitudini rimangono, non è un appunto, Josè la vuole così e se è arrivato fin qui non si può che dargli ragione. La Joya ha messo i piedi giù dal lettino dell'infermeria ma gira con le pattine, meglio non esagerare ma si può stare certi che a Budapest lo vediamo e se le cose vanno come tutti ci auguriamo può finalmente alzare il suo primo trofeo internazionale, zero con la Juventus ma ora davanti al grande traguardo, questa Roma è all'ottanta per cento Josè, ma il restante è molto Dybala, classe, intuizioni, dribbling unici nello stretto, lui è determinato, la sua sola presenza in panchina mette ansia e se il Siviglia dice che è solo un dettaglio ha capito poco di Josè, lui ci lavora giorno e notte sui dettagli.
Poi c'è il tipo misterioso che sta alle sue spalle, quello che gli rifila le dritte da spiattellare in conferenza per mandare tutti in fibrillazione, magari anche i Friedkin, perché come fece a Madrid, Josè vince e sparisce, e lo decide prima ancora di iniziare di sparire, magari su uno scooter, giusto per restare ai dettagli.
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