Juve, Allegri verso il Sassuolo si toglie i sassolini portoghesi

Max risponde a Paulo Sousa che aveva criticato il suo gioco. E nel dopo partita contro lo Sporting Lisbona...

Juve, Allegri verso il Sassuolo si toglie i sassolini portoghesi

Torino. C'è da immaginare che Allegri, al netto di una stagione complicata anche (ma non solo) per le vicende extracalcistiche, si diverta un sacco quando legge i pareri dei propri colleghi e poi guarda la classifica del campionato. Dove, immaginando che mercoledì 19 vengano restituiti alla sua Juventus i 15 punti di penalizzazione e in attesa di altre decisioni legate alla manovra stipendi, i bianconeri lotterebbero con la Lazio per la seconda posizione. Avendo nel frattempo rimontato e poi staccato Milan e Inter, tanto per gradire. Così ieri, presentando il match odierno contro il Sassuolo, il tecnico bianconero ha bacchettato Paulo Sousa, oggi allenatore della Salernitana e ieri apprezzato centrocampista della stessa Juventus, con cui aveva vinto campionato e Champions League.

Ebbene, dopo le dichiarazioni rese dal portoghese al giornale Record alla viglia del match tra i bianconeri e lo Sporting Lisbona («chi elimina l'Arsenal non può temere la Juventus. I bianconeri sono la tipica squadra di Allegri, allenatore focalizzato sul risultato: gioca difendendo basso e lasciando l'iniziativa all'avversario per poi sfruttare la qualità individuale dei suoi giocatori»), l'allenatore juventino ha detto la sua: «Io rispetto e ascolto l'opinione di tutti. Già faccio fatica a vedere la mia squadra, figuriamoci se posso dare dei consigli ad altri: sarebbe una mancanza di rispetto. Ci sono però allenatori molto bravi che sono in grado di gestire le proprie squadre e anche quelle degli altri». Sottinteso: io ho vinto campionati su campionati e anche oggi sono davanti a quasi tutte le avversarie. E se alla proprietà e alla dirigenza bianconera va bene così, il tecnico livornese può godersela serenamente e guardare gran parte della concorrenza dall'alto in basso.

Anche se tanto tranquillo non deve essere l'allenatore bianconero, che aveva tradito un certo nervosismo anche nel dopo partita contro lo Sporting Lisbona per il protrarsi dell'attesa che finisse la conferenza stampa di Amorin, tecnico dei lusitani. Allegri non era andato troppo il sottile.

Oggi, comunque sia, è tempo di pensare al Sassuolo dopo avere perso due delle ultime tre trasferte. Gli emiliani non avranno Berardi, peraltro quasi sempre innocuo contro la squadra che avrebbe potuto essere sua al punto da segnarle solo uno dei suoi 107 gol nella massima serie, ma la squadra di Dionisi è in un buon momento e a Verona ha perso una gara praticamente già vinta solo perché il calcio l'ha inventato il diavolo ancora Allegri -. Frattesi? Andai a vedere una partita del Monza in B e chiesi a Galliani chi fosse quel ragazzotto: si vedeva che aveva buone qualità. Non è peraltro un segreto che alla Juve piacerebbe farlo diventare bianconero, ma anche questo scenario andrà approfondito in un altro momento. Lì in mezzo al campo, oggi Allegri potrebbe rispolverare addirittura Paredes e chissà che l'argentino non si dia finalmente una svegliata.

Per il resto, turno di riposo per Szczesny dopo lo spavento di pochi giorni fa per le palpitazioni, Bremer (spazio probabilmente a Bonucci) e Di Maria: Chiesa è in ballottaggio per una maglia con Milik, Pogba darà forse una mano in corso d'opera e Vlahovic proverà a interrompere un digiuno che in campionato dura dal 7 febbraio. Una vita fa.

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