Ancora due anni di contratto. Tra la Juventus e Massimiliano Allegri. Sposi più o meno per forza, visto lo stipendio (lordo) da oltre 12 milioni a stagione che gli sono stati recentemente attribuiti da L'Equipe: tutt'altro che bruscolini, ecco. Non sufficienti però per far sì che quest'anno i bianconeri siano stati apprezzati per la qualità del gioco espresso: criticati quasi sempre, anzi, Danilo e compagni sono comunque al momento secondi in classifica in campionato e, dopo avere abbandonato prematuramente la Champions, ancora in corsa in Europa League. «Abbiamo fatto il nostro e, in una stagione così complicata per mille motivi, non era facile si è autoassolto ancora ieri il livornese -. Dobbiamo pensare solo ad arrivare alla finale di Europa League e tra le prime quattro: le altre cose, dal direttore sportivo ai giocatori, spettano alla società».
Magari non è totalmente vero, ma di sicuro è un ragionamento da allenatore che svolge il proprio compito e lavora insieme alla dirigenza con i mezzi (leggi: uomini) che gli vengono messi a disposizione. Del resto soltanto pochi giorni fa Francesco Calvo, responsabile dell'area sportiva della società, ha confermato che «stiamo programmando il futuro con Allegri e il ds Cherubini. L'arrivo di Giuntoli dal Napoli? La nostra attuale priorità è finire bene la stagione». Poi si vedrà. Ma, pur in mezzo alle critiche che sono arrivate da ogni dove alla Signora di quest'anno, risulta difficile immaginare un divorzio dall'allenatore: tutelato dal contratto ricchissimo di cui sopra, per nulla intenzionato ad alzare le tende di sua spontanea volontà e, pur se magari non amatissimo e ogni tanto anche fischiato insieme alla squadra come giovedì sera in Europa League. Ma lo Stadium è andato in cortocircuito quando Adani, suo feroce critico presente a bordo campo in occasione del match contro il Siviglia, è stato pesantemente insultato proprio in qualità di avversario del tecnico bianconero. Per la serie: Allegri è il nostro allenatore e nessuno ce lo tocchi, pur se magari vorremmo divertirci di più.
Stasera, contro la Cremonese, la Juventus proverà una volta di più a coniugare vittoria e bel gioco.
E se non ci riuscirà, che arrivino almeno tre punti buoni per avvicinarsi ulteriormente al traguardo finale del secondo posto: se poi la giustizia sportiva e l'Uefa decideranno altro (leggi: penalizzazione ed esclusione dalle competizioni europee per la prossima stagione), Allegri e i suoi ragazzi alzeranno le braccia al cielo.
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