Alla depressa Juventus di questi tempi servivano due partite come quelle contro la Salernitana e il Genoa: in pratica, le due peggiori squadre della serie A e per di più decimate da assenze e infortuni. Così, dopo avere vinto all'Arechi, i bianconeri si sono ripetuti allo Stadium contro i rossoblù privi di otto elementi: gol di Cuadrado direttamente da calcio d'angolo a inizio gara e poi via con il pilota automatico fino al definitivo 2-0 siglato nel finale da Dybala. Recuperando confidenza con i tre punti, ritrovando facilità ed entusiasmo in alcune giocate, scoprendo che Pellegrini non è poi tanto peggio (anzi) di Alex Sandro e via di questo passo.
Intendiamoci: se sarà vera gloria lo si scoprirà strada facendo e magari dopo la pausa natalizia, visto che prima delle feste gli ex campioni d'Italia incroceranno ancora Venezia, Bologna e Cagliari, certo non tre corazzate per quanto squadre rispettabilissime. Però, intanto, i punti necessari per rimanere aggrappati al treno europeo e per immaginare una possibile rimonta fino al quarto posto sono arrivati e Allegri non può che compiacersene.
Facendo sempre la tara con la pochezza dell'avversario di ieri, a tratti davvero imbarazzante, vanno poi evidenziati alcuni progressi a partire dalla buona applicazione della truppa nello schierarsi con il 4-2-3-1: Locatelli e Bentancur davanti alla linea a quattro difensiva se la sono cavata più che discretamente, così come Dybala pare del tutto a suo agio nel giocare da vero trequartista. Certo, se Kulusevski utilizzato sulla destra - ogni tanto provasse anche qualche giocata con il destro invece di rientrare sempre sul piede preferito, la manovra se ne gioverebbe evitando di perdere tempi di gioco: però, insomma, contro squadre come il Genoa anche la timidezza dello svedese può passare in secondo piano.
Detto del gol di Cuadrado dalla bandierina e finito dritto sul secondo palo senza che Sirigu riuscisse a intervenire, la Juve del primo tempo avrebbe già potuto chiudere i conti. Lo stesso ex portiere granata era però stato prodigioso in almeno due circostanze, prima su un colpo di testa ravvicinato di De Ligt e successivo tentativo di tap in di Morata, poi su una conclusione al volo dello stesso spagnolo.
Quindi, la ripresa: Sirigu ancora protagonista più volte su Dybala e poi ancora pronto a dire no a Cuadrado, cercando di tenere in vita i suoi compagni.
Shevchenko le provava tutte e chiedeva uno sforzo anche a Pandev, beccato dal pubblico in quanto ex interista: quando Ekuban si divorava una potenziale palla gol, diventava però chiaro che il match non sarebbe più tornato in equilibrio. Dybala sigillava poi la pratica con un sinistro dei suoi: quinto posto raggiunto in compagnia della Fiorentina e meno sette dall'Atalanta confermato. Per il momento, più di così non si può.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.