Implacabile in Premier League, balbettante in Europa. La stagione del Liverpool finora ha due volti: senza sconfitte nei weekend domestici, a rischio eliminazione dalla Champions. Ma il primo posto in campionato, conquistato sabato sul campo del Bournemouth, addolcisce la tensione per la sfida decisiva contro il Napoli.
Si respira persino un clima d'euforia a Melwood, il centro sportivo del Liverpool. Dove Jurgen Klopp ammette di avere un conto aperto con la Champions dopo la finale buttata via lo scorso maggio contro il Real Madrid. «Il Napoli è favorito, ma noi dobbiamo essere felici di avere ancora questa possibilità, e dobbiamo assolutamente prendercela». Già due volte, nelle ultime tre partecipazioni, i Reds sono usciti alla fase a gironi. Anche nel cammino di quest'anno sono emerse difficoltà inattese. «Contro il Napoli al San Paolo non siamo stati all'altezza, e a Belgrado non è andata meglio - l'analisi di Klopp -. A Parigi abbiamo giocato la nostra partita, ci sta di perdere in trasferta. Abbiamo fatto il nostro, ma non è stato abbastanza. Ma in casa finora le nostre prestazioni sono sempre state ottime. E contro il Napoli dovremo fare anche meglio». Nonostante l'obbligo di vittoria, il tecnico tedesco non sembra accusare la pressione della vigilia. «Se non ci saranno decisioni speciali da parte del direttore di gara, otterremo quello che ci meritiamo. E l'unico modo per garantirci la qualificazione è giocare una grande partita. In questo senso saremo pienamente responsabili del nostro destino».
Nessun rimpianto, dunque, per non essere riusciti ad esprimere in Champions quella maturità tattica che ha riportato il Liverpool davanti a tutti in Inghilterra: 13 vittorie dopo 16 giornate, solo 6 gol al passivo, la migliore difesa del campionato. «Noi cerchiamo sempre di difenderci al meglio, ma non possiamo trascurare le qualità dei nostri avversari. E contro il Napoli sarà particolarmente difficile, perché sono molto bravi nel possesso, nel contropiede e, come tutte le squadre italiane, ben organizzati in difesa».
Klopp dimostra di conoscere molto bene i partenopei.
E non solo perché ai tempi del Dortmund era stato corteggiato da Aurelio De Laurentiis (Ma Aurelio è un chiacchierone, io non l'ho mai detto a nessuno). Una sfida dentro-fuori per campioni, come Mohamed Salah: reduce dalla tripletta contro il Bournemouth, l'egiziano sembra aver finalmente ritrovato la forma della passata stagione.
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